Manovra, Conte: "M5s non permetterà massacro sociale"
Dopo la conferenza stampa di Giorgia Meloni di questa mattina, Giuseppe Conte, leader M5s ha criticato aspramente la manovra varata dall'esecutivo. Su Facebook scrive:
Ci avevano raccontato di essere pronti, eppure la legge di bilancio si conferma una manovra davvero misera che, incapace di rispondere al disagio del Paese, apre una guerra agli ultimi. Nella conferenza stampa di oggi il Presidente Meloni ha parlato di una manovra coraggiosa, nel segno della crescita e della giustizia sociale: parole impudenti che suonano come una presa in giro degli italiani. La realtà è che dopo la 'prudenza draghiana' oggi conosciamo l’austerity meloniana.
Manovra, Conte: Famiglie e imprese ancora costrette a tirare la cinghia
Il post di Conte prosegue:
A detta dello stesso Governo 21 miliardi sui 35 previsti serviranno solo a coprire i primi mesi del caro prezzi. Nessuna forma di investimento è stata prevista il che spiega una crescita che nelle più rosee previsioni non supererà, a detta del Governo stesso, il + 0,6% di Pil.
E aggiunge:
Famiglie e impresesono costrette ancora a tirare la cinghia. Roboanti annunci su decontribuzioni sulle assunzioni già portati avanti dai miei Governi, un taglio del cuneo fiscale che di fatto si rivela irrisorio e riguarda solo una ristretta platea di lavoratori: una pistola ad acqua rispetto ai provvedimenti del Conte II che avevano portato oltre 100 euro in busta paga, in un periodo in cui peraltro non c’erano il caro prezzi e l’inflazione gravissima di oggi. Anzi, a questa grave emergenza si risponde tagliando gli aiuti contro il caro benzina con conseguenti aggravi per tutte le famiglie. In compenso festeggiano, però, evasori e corrotti.
Infine, l’affondo:
Questo Governo ha voluto mostrare i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione: spaccia vigliaccheria per coraggio, confonde la prudenza con l’ignavia. Vuole togliere al Paese l’unico sostegno che non ha mandato per strada milioni di persone in estrema difficoltà e lavoratori che pagano lo scotto di stipendi da fame che non consentono nemmeno di fare la spesa. Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale.