Il ministro della Giustizia Carlo Nordio questa mattina ha parlato alla Camera dei deputati. Il guardasigilli ha subito affrontato il tema delle intercettazioni, tornato al centro del dibattito politico dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro.
Il ministro ha aperto il suo intervento in Aula ribadendo che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo. Inoltre, ha sottolineato la profonda differenza tra intercettazioni che mirano alla ricerca della prova rispetto a intercettazioni che si vuole siano essere esse stesse prova". Dopo queste parole, sono scattati gli applausi dai banchi della maggioranza.
Nordio ha poi chiarito il corretto utilizzo delle intercettazioni che non devono essere pilotate e finire sui giornali:
Il guardasigilli ha poi introdotto la volontà del Ministero di riformare il Codice Rocco. Come ha spiegato lo stesso ministro, il Codice Rocco è del 1930, ed era stato firmato da Benito Mussolini e da Vittorio Emanuele III.
Per il ministro sarà compito di questo Governo, ovviamente con un lavoro di medio-lungo termine, di coordinare questi pilastri del diritto penale: la Costituzione, il Codice penale e il Codice di procedura.
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