Confesercenti attraverso l'Istat parla dei temi che in questo periodo stanno attanagliando gli italiani, dal caro energia al settore dell'inflazione, fino al grande spavento dell'inflazione. La mannaia economica pende in particolare sulle famiglie, con l'indice di fiducia dei consumatori che gradualmente sembra peggiorare non solo a livello numerico ma anche dal punto di vista sociale. Come certifica Istat, dopo un periodo di crescita, si registra un nuovo calo di 1,6 con le valutazioni negative concentrate soprattutto sulla situazione personale. Si tratta dunque di una flessione che si registra dopo un periodo in risalita.
Con queste parole si esprime proprio Confesercenti attraverso una nota, che analizza anche il tema delle imprese oltre al settore famigliare. Nel settore imprenditoriale si registra una situazione complessivamente positiva e in lieve crescita, in maniera diversa rispetto al trend del potere d'acquisto singolo. Per il terzo mese di fila, infatti, l'indice va leggermente sopra la media del 2022 ma allo stesso livello di dodici mesi fa e 8 punti in meno rispetto al picco di settembre del 2021. Tra gli altri dati a livello economico le attività di vicinato continuano ad essere in testa per quanto riguarda i gusti dei consumatori, con le imprese del piccolo commercio al dettaglio che sorridono dopo il complicato periodo pandemico.
Confesercenti, attraverso l'Istat, analizza dunque un periodo di prospettiva e di incertezza sulle famiglie, con il dato dei consumatori che fa emergere ancora una certa "resistenza" nel settore familiare. Nell'ultimo anno le famiglie italiane, in base a quanto riferito da Confesercenti, le famiglie italiane sono state costrette a bruciare circa quaranta miliardi di euro per quanto riguarda i risparmi, tutto con l'obiettivo finale di conservare il tenore di vita per ogni famiglia. Il tema pesa in particolare ai ceti meno abbienti, con i costi fissi che comportano circa la metà della spesa mensile.
Con l'inflazione in netto aumento, che nel prossimo periodo arriverà a sfiorare il 6%, l'obiettivo - spiega Confesercenti - è quello di scongiurare una possibile frenata dei consumi che investirebbe a cascata ogni settore della crescita del Paese. L'obiettivo finale, spiegano proprio da Confesercenti, diventa quello di scongiurare la frenata dei consumi che avrebbe pesanti conseguenze sulla crescita del Paese.