L’industria del Giappone del sushi sta venendo messa a rischio da un evento: c’è un cliente errante che lecca le pietanze e gli utensili che posano sul nastro trasportatore dove scorre il cibo. Viene chiamato il sushi terrorista o il serial killer del sushi, colui che leccando e contaminando con la saliva gli utensili e il pesce ha trasformato i suoi video in contenuti che sono diventati virali. Ed ora i ristoranti giapponesi con il nastro trasportatore stanno lottando per riconquistare la fiducia (persa) dei clienti.
Doppio assalto, quindi, per la tradizione culinaria nipponica: nel mirino dell’uomo ci sono il sushi e le buone maniere, due elementi fondamentali per la cultura del Paese del Sol Levante.
In uno dei suoi video si vede il giovane che, prima di rimetterla al suo posto e farle continuare il suo viaggio sul nastro, lecca il bordo di una tazza di tè. Lecca anche bottiglie di salsa di soia e si pulisce le dita appena leccate su pezzi di sushi che continuano a girare sul nastro trasportatore.
È dalla fine degli anni ’50 che il Giappone ha inventato questo curioso metodo per servire i clienti: il nastro trasportatore. Nei ristoranti di sushi con nastro traportatore i piatti girano sul nastro di fronte ai commensali che, vedendo passare davanti a loro il cibo, scelgono autonomamente di quale pietanza servirsi. Alcuni ristoranti dispongono anche di un tablet o di un touchscreen grazie ai quali i clienti possono effettuare ordini che si fermeranno proprio dinnanzi a loro.
Oltre alle leccate, sono emersi anche altri scherzi: c’è chi si diverte a rubare il sushi dagli ordini o a riempire di wasabi piccante i piatti dei commensali.
La società Akindo Sushiro, che gestisce il ristorante dove è stato girato il video, afferma di aver sostituito le bottiglie di salsa di soia e pulito le tazze, garantendo comunque la possibilità di avere stoviglie disinfettate per i commensali che ne faranno richiesta. La catena, che ha presentato denuncia alla polizia per danni, dice di aver ricevuto le scuse dell’uomo che ha realizzato il video.