La polemica politica di giornata impazza sulle reazioni alla dichiarazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni pronunciata a margine del Consiglio Ue in programma oggi e domani a Bruxelles: in breve, la premier aveva bacchettato il presidente francese Macron per aver organizzato un trilaterale con Zelensky da cui l'Italia è rimasta esclusa.
E c'è chi già ricorda con nostalgia la foto in treno verso Kiev in cui Mario Draghi era ritratto sorridente insieme allo stesso Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, a sua volta presente ieri nel vertice.
L'accusa è molteplice per direzioni ma univoca nella sostanza: l'Italia ha un ruolo sempre più marginale nello scacchiere geopolitico europeo, e le opposizioni rinfacciano alla leader di Fdi un netto passo indietro rispetto alla caratura internazionale del suo predecessore.
Riacquistano dunque anche un peso diverso i bilaterali avuti da Meloni sia con Macron che con Scholz, dopo lo "sgambetto" più o meno volontario: vediamo le reazioni principali dei banchi dell'opposizione.
Cominciamo in ordine di importanza di ruolo da Carlo Calenda, leader di Azione, il quale condanna il pessimo tempismo dell'uscita della sua concittadina:
Un problema non solo cronologico ma di errata interpretazione, poiché "non è corretto etichettare l’iniziativa francese, del tutto normale, come un’iniziativa che rompe l’unità europea". Pertanto, il leader del Terzo Polo certifica la totale inadeguatezza del primo ministro tricolore rispetto a un contesto così cruciale. Calenda ha inoltre ricordato come questa polemica sia la seconda con i transalpini dopo quella sulla gestione dei migranti del Mediterraneo:
Stefano Bonaccini (Pd) consola Meloni sostenendo che "dopo anni in cui hai denigrato l'Europa non puoi che raccogliere ciò che hai seminato", rimarcando che sarà l'Italia Paese a pagare il prezzo tramite "irrilevanza internazionale".
Sul fronte di +Europa, il segretario Benedetto Della Vedova enfatizza il cambio di scena tra Draghi e la premier, "dal traino a una posizione di debolezza. Da Italia Viva Ivan Scalfarotto esalta questa differenza rimembrando la famosa foto del trio Draghi-Macron-Scholz, e avverte sulle possibili ripercussioni negative di queste esternazioni.
Infine, dal M5s hanno parlato i capigruppo agli Esteri in una nota congiunta nella quale Meloni viene definita "imbarazzante", anche per il suo "adeguamento passivo rispetto ad argomenti di primaria importanza". L'elenco di errori del primo ministro si allunga poi con il Mes, e con gli ammonimenti che l'Ue ha dato all'Italia, a partire dal codice sulle Ong".