Ad Alatri, in provincia di Frosinone, è il giorno dei funerali di Thomas Bricca, il 19enne ucciso lo scorso 30 gennaio da alcuni proiettili vaganti. Un lungo cordone ha accompagnato la salita del feretro, giunto ieri nella cittadina ciociara dopo il nulla osta rilasciato dalla Procura di Roma, fino concattedrale San Paolo di Civita sull’Acropoli.
Nella giornata di martedì è stata eseguita l'autopsia presso l'obitorio del Verano, a Roma: i risultati hanno confermato che il colpo è stato sparato da una pistola a tamburo, presumibilmente da un revolver (non sono stati infatti trovati bossoli). Entro sessanta giorni si attendono invece i risultati delle analisi condotte dai Ris, per capire se la traiettoria non sia stata deviata, terminando la sua corsa sulla nuca di Thomas.
Sul versante delle indagini, invece, l'obiettivo degli inquirenti è di interrogare tutti coloro che sono rimasti coinvolti nella duplice rissa tra gang avvenuta qualche giorno prima, di cui il 19enne era parte. Nel frattempo, si aggrava la posizione di Omar, l'amico di Thomas da molti ritenuto il vero bersaglio per motivi razziali: il padre ha dichiarato di averlo dovuto "cacciare di casa" a seguito delle continue minacce ricevute.
La comunità di Alatri si stringe nel dolore per l'ultimo saluto a Thomas Bricca, di cui oggi si sono celebrati i funerali.
Sulle tempistiche forse eccessivamente dilatate, il legale ha spiegato ai cronisti che l'obiettivo è quello di condurre degli esami altamente specifici e tecnici per accertare la dinamica dell'accaduto quanto più fedelmente possibile. Nel giorno più duro da affrontare, "la famiglia chiede giustizia e pace, invitando i ragazzi a tenersi lontano da ogni forma di violenza". Il padre aveva già ribadito questo concetto la scorsa settimana, quando davanti alla cattedrale si era tenuto un sit-in con striscioni e palloncini bianchi per ricordare Thomas.