Un maxi blitz contro la ‘ndrangheta in provincia di Crotone ha portato questa mattina all’arresto di 31 persone. 26 di loro sono finite in carcere mentre 5 ai domiciliari. Ad eseguire il provvedimento di custodia cautelare, emesso dal gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo, sono stati 150 militari. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe la cosca Locale di Cirò.
Stando a quanto riportato dai vari media una vasta operazione antimafia è iniziata questa mattina alle prime luci dell'alba nella provincia di Crotone. Lo scopo del raid dell’Arma è quello di disarticolare il sodalizio criminale denominato Locale di Cirò.
Il provvedimento cautelare prevede la detenzione in carcere per 26 persone e agli arresti domiciliari per altri 5. Gli indagati sono stati rintracciati a Cirò Marina, Cirò, Umbriatico, Nova Siri (Matera) e Trieste. A due di loro il provvedimento è stato notificato nelle Case circondariali di Catanzaro e di Ancona dove erano già detenuti per altri motivi. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e reati in materia di armi e di sostanze esplodenti, aggravati dal metodo mafioso.
Il mese scorso (il 26 gennaio) un altro maxi blitz ha portato all’arresto di 56 persone a Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L'Aquila, Spoleto e Civitavecchia. La cosca in quesitone era impegnata da almeno 4 anni nella massiva consumazione di diversi delitti che vanno dall'associazione mafiosa, alle estorsioni, all'intestazione fittizia di beni, alla detenzione illegale di armi, al traffico di influenze illecite e alla corruzione - questi ultimi due reati aggravati dal metodo mafioso - nonché all'associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravata dalla transnazionalità, con il conseguente inquinamento dell'economia locale".