Conseguenze del catfishing ce ne sono? Molto più di quante ce ne immaginiamo noi, in un mondo dove reale e virtuale si mischiano senza soluzione di continuità e dove i social network sono diventati una nostra voce aggiuntiva. Ecco perché è bene conoscere i danni che possono derivare da questo fenomeno e quel che si può fare per evitare di finire in questa (ennesima) "rete della rete". I principali e più recenti studi di Psicologia concordano nell'importanza di fare informazione e formazione, ma anche prevenzione, su questo tema. Ecco cosa c'è da sapere.
Sapere è potere e lo dimostra la definizione di catfishing che è la seguente:
L'argomento è talmente centrale da essere stato sfruttato nella serie di successo "Prisma" (creata da quelli di SKAM) in cui un ragazzo che sta scoprendo la sua omosessualità si finge online donna per sedurre un amico etero.
Secondo gli esperti dell'Istituto A. T. Beck questi sono i tratti che caratterizzano il cosiddetto catfish, cioè il soggetto che mette in atto l’inganno:
Secondo gli psicologi sono soggetti maggiormente di genere maschile che presentano un attaccamento ansioso o evitante. In genere hanno paura di essere abbandonati e cercano di evitare in ogni modo stress emotivi. Non a caso, una relazione esclusivamente online può essere una strada perfetta per evitare le problematiche e le preoccupazioni connesse a una relazione nel mondo fisico.
Essere presi in giro per molto tempo può provocare:
Sensazioni sgradevoli che rischiano di essere provate per molto tempo. Si tratta di un’esperienza penosa con numerosi risvolti negativi, sia personali, che sociali. Capita spesso che le vittime si ostinino a nascondere di essere finite nell’inganno. La scoperta del catfishing, inoltre, tendenzialmente precede quella che a tutti gli effetti è una perdita:
In conclusione le conseguenze del catfishing sono così dannose da doverle evidenziare anche lato cura:
I problemi legati ai social network sono sempre di più all'ordine del giorno. Lo riportano i media internazionali quando raccontano il caso del dirigente scolastico della città di Seattle. Nello specifico, come riportato dal New York Post, un centinaio di scuole di Seattle si sono date man forte per far fronte comune, aprendo una causa contro i seguenti principali social network:
Stando sempre a quanto riportato dal giornale della Grande Mela, la denuncia era rivolta al fatto che questi stessi social starebbero sfruttando le vulnerabili menti dei ragazzi, legando tantissimi studenti ad un circolo vizioso riguardante proprio l’utilizzo dei social. Questi, infatti, proporrebbero contenuti dannosi solamente per un mero interesse economico.