24 Mar, 2023 - 12:21

Occupazione in Italia in aumento, più 100mila posti di lavoro in due mesi

Occupazione in Italia in aumento, più 100mila posti di lavoro in due mesi

Buone notizie sul fronte del lavoro in Italia: l’occupazione è in forte crescita dopo la frenata dell'ultima parte del 2022. Nel primo bimestre del 2023 si registrano infatti ritmi superiori a prima della pandemia. Secondo l'ultimo Rapporto Bankitalia-ministero del Lavoro e Anpal, infatti, dopo il forte calo nella seconda metà del 2022, nei primi 2 mesi del 2023 la domanda di lavoro nel settore privato non agricolo è tornata a crescere a ritmi sostenuti: sono stati creati oltre 100mila posti, al netto delle cessazioni.

Occupazione, Italia ancora indietro in Europa 

Nonostante l’aumento dei tasso di occupazione di questi ultimi mesi, l’Italia continua a essere fanalino di coda in Europa: per tasso di occupazione globale (60%), dove persino la Grecia fa meglio con il 60,6% (69,9% media europea); per occupazione femminile (51%, come la Grecia, contro il 64,9% dell’Ue); per occupazione giovanile, dove è terzultima tra i 27 Paesi Ue (19,8% contro una media del 34,7%); per occupazione senior, dove fanno peggio solo Grecia, Croazia Romania e Lussemburgo (54,9% il dato italiano, 62,6% la media europea). Oltre a questi dati, non si possono poi trascurare alcuni elementi di criticità, legati sia a fattori esterni, come l’impennata inflattiva e le difficoltà di reperimento di materie prime ed energia, sia intrinsechi al mercato stesso, a cominciare dall’evidente questione del mancato incontro tra domanda e offerta di impiego.

Nuovi posti di lavoro, ma non in tutti i settori

La domanda di lavoro nel settore è tornata a crescere, ma non in tutti i settori. L’industria manifatturiera e quella delle costruzioni hanno realizzato il massimo di avviamenti stabili, mentre turismo e servizi – fruitori di contratti a termine e/o stagionali – hanno avuto avviamenti nella prima metà dell’anno, per poi azzerarli o andare addirittura in negativo. Tale quadro evidenzia quindi un profondo gap nel mercato del lavoro

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Giulia Danielli
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