Israele riforma della giustizia fa indignare i cittadini che avrebbero deciso di scendere in piazza nonostante l'attentato a Tel Aviv avvenuto nella serata del 7 aprile 2023. La manifestazione organizzata per contrastare la riforma della giustizia sarebbe stata confermata.
Per l'8 aprile 2023 era stata organizzata una marcia attraverso la città per protestare contro la riforma della giustizia di Benyamin Netanyahu, il primo ministro che ha conquistato il potere e sta guidando un governo di d destra molto autoritario. Nonostante l'attentato che ha avuto luogo nella città di Tel Aviv sul lungomare nella serata del 7 aprile 2023, i cittadini hanno confermato la manifestazione alla fine dello Shabbat ma rinunceranno alla marcia tra le vie della città.
Dopo aver appreso la notizia della conferma della manifestazione, il Primo Ministro Benyamin Netayahu ha ordinato immediatamente ai riservisti di polizia e l'esercito di essere pronti a fronteggiare qualsiasi minaccia da parte dei cittadini che scenderanno in piazza a protestare.
La riforma della giustizia, attualmente sospesa date anche le polemiche interne al governo israeliano, consisterebbe nel modificare la legge giudiziaria attuale. In particolare, i tre punti cardini sono:
In conclusione tale riforma porterebbe ad un depotenziamento della Corte che secondo i manifestanti avrebbe come conseguenza un pericolo per l’assetto democratico israeliano, portando così alla scomparsa di un contrappeso al governo.
Attualmente, nello stato di Israele la Corte Suprema può annullare ogni legge. Essa è composta da quindici giudici nominati da una commissione di nove membri. Tre giudici sono della membri della Corte, due sono avvocati e quattro-due ministri e due membri della Knesset-del governo. Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che lo Stato israeliano non ha mai avuto una Costituzione, quindi la Corte rimanda al principio della ragionevolezza e a leggi fondamentali attraverso cui misura le norme.
La manifestazione prevista per oggi 8 aprile 2023 non è la prima in Israele che da settimane viene assalita dai cittadini che si riuniscono nelle piazze e marciano per la città. Per i manifestanti la riforma è un pericolo per la democrazia israeliana, in quanto andrebbe ad eliminare ogni contrappeso al potere del governo che è in carica. Dal canto loro, invece, il Primo Ministro e i suoi sostenitori ritengono che si tratti di un modo per ribilanciare i poteri dello Stato dal momento che negli ultimi dieci anni il potere giudiziario sarebbe diventato troppo forte. Dall'altra parte, invece, gli ultraortodossi accusano la Corte di aver cercato di limitare troppe esenzioni di cui godono.
Insomma la tensione in Israele non diminuisce e tale situazione preoccupa il governo che attualmente, inoltre, è impegnato a mettere in sicurezza la popolazione dai possibili attacchi da parte di altri attentatori dopo l'episodio drammatico avvenuto il 7 aprile a Tel Aviv.