Per quanto riguarda le ultime stime del Pil arrivano gli aggiornamenti da parte del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che guarda con occhio di attenzione e di riguardo quanto accade in Italia in questi minuti. Per quanto concerne l'economia del nostro Paese lo stesso Fmi stima che il Prodotto Interno Lordo italiano avrà una crescita dello 0,7% nel corso di quest'anno, con i dati che sono in leggero miglioramento rispetto a quanto paventato o ci si potesse aspettare dall'inizio del 2023.
Con l'aumento dello 0,7%, a livello numerico, si evince infatti che il Pil italiano cresce dello 0,1% in più rispetto al mese di gennaio, andando il leggero miglioramento per quanto riguarda il primo quadrimestre a livello nazionale. Non solo. Un altro parallelismo viene effettuato tra quanto accaduto nel 2022, l'anno precedente, rispetto ai giorni odierni. Si registra, per quanto riguarda l'anno, una crescita decisamente considerevole e maggiore rispetto alle stime. Si tratta, non a caso, di un rialzo del 3,7% dal 2022 al 2023.
Se nell'arco dell'anno si registrano miglioramenti dal punto di vista del Prodotto Interno Lordo il Fondo monetario internazionale ritocca invece al ribasso dello 0,1% la stima per il 2024 al +0,8%, un livello con il quale il Belpaese è il fanalino di coda del G7 il prossimo anno. Si tratta di un tema di grande difficoltà di gestione a livello nazionale, mentre sempre l'Fmi guarda il tutto dal punto di vista globale. Sempre a livello mondiale il Pil è atteso crescere quest'anno del 2,8% e il prossimo del 3%, con una leggera flessione dello -0,1% rispetto a quanto previsto in precedenza per entrambi gli anni.
Un'altra situazione che coinvolge il Fondo Monetario Internazionale riguarda la situazione banche, oltre alle stime del Pil a livello nazionale. Si parla, ormai da tempo, del cosiddetto "atterraggio brusco" nel nostro Paese nel settore bancario, ma non solo. La problematica, infatti, si estende a livello globale e coinvolge non solo le banche in quanto luogo di raccolta ma anche ciò che ruota intorno al sistema delle banche, in particolare i cosiddetti mercati finanziari.
Si tratta di uno dei tanti allarmi lanciati dal Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook. Le fragilità affiorate nei mercati finanziari, dopo i fallimenti di due banche regionali statunitensi e del Credit Suisse, fanno alzare l'asticella dell'attenzione per quanto riguarda il Fondo Monetario Internazionale e ciò che ruota intorno a questo sistema. Un settore in difficoltà che ora rischia anche la mannaia del conflitto russo ucraino, oltre alle altre piaghe globali come l'inflazione, la situazione geopolitica e conflitto russo ucraino.