La notizia politica di giornata è senza dubbio la nomina di Luigi Di Maio ad ambasciatore Ue in Medio Oriente. Un qualcosa di paradossale, se si pensa che l'ex parlamentare grillino è uscito dai radar dopo la sconfitta elettorale dello scorso settembre, tuttavia l'attuale maggioranza ha più che rumoreggiato. Nel mirino la decisione assunta da Josep Borrell, alto rappresentante Ue per la politica estera.
Tra i fronti più caldi ci sono soprattutto Maurizio Gasparri, di Forza Italia, e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Il primo a intervenire era stato però il vicepremier Antonio Tajani, il quale aveva precisato che la scelta non è espressione della volontà del governo italiano:
L'affondo di Gasparri aumenta di tono definendo l'ex politico campano "poltronaro voltagabbana", oltre a una serie di epiteti volti a sottolinearne l'ignoranza di stampo culturale e linguistico.
L'ex ministro ha poi precisato di aver avuto comunicazioni con funzionari e diplomatici dell'area del Golfo, preannunciando un futuro grigio.
Più diplomatico Salvini, che negli ultimi tempi si affida all'indifferenza verso simili querelle:
Il suo auspicio è che ci sia un ripensamento, precisando che la sua non è una questione personale (riferimento al governo gialloverde Conte I).
Il primo passo verso la nomina dell'ex ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio quale nuovo ambasciatore Ue per il Medio Oriente sarà compiuto in occasione della riunione presso il comitato politico e di sicurezza giovedì 27 aprile.
Tale meeting non prevede una discussione sulla questione sollevata dal nostro Esecutivo. Prima dell'ufficialità bisognerà comunque attendere qualche settimana, con l'approvazione formale del Consiglio Ue.
Nove le figure di cui si è attualmente circondato Josep Borrell: in Bosnia Erzegovina, Asia Centrale, Corno d'Africa, Kosovo, Medio Oriente, Sahel, Sud del Caucaso, dialogo Belgrado-Pristina e altri dossier regionali dei Balcani occidentali.
Di Maio prenderà il posto dell'olandese Sven Koopmans, che ha terminato il suo incarico biennale. Sul suo tavolo dossier di un certo peso specifico, a cominciare dal conflitto israeliano-palestinese.