Nuovo attacco della Francia al governo Meloni considerata "disumana e inefficace" nella gestione migranti, interviene Matteo Salvini contro i "toni inaccettabili e offensivi".
Torna a salire la tensione tra Francia e governo italiano sulla questione dei flussi migratori.
Dopo lo scontro di qualche giorno fa, scatenato dalla parole del ministro dell’Interno francese Gérard Darmanin ("La signora Meloni è incapace di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta"), stavolta le accuse sono arrivate direttamente dal partito del presidente Emmanuel Macron, Renaissance, per bocca di uno dei suoi massimi esponenti, Stéphane Séjourné, che ha definito "disumana e inefficace" la politica sui migranti del governo italiano.
La reazione dell'esecutivo a quella che viene vissuta come un'ennesima provocazione proveniente da oltralpe non si è fatta attendere. A prender parola è stato il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. In un tweet dai toni decisamente duri, il leader della Lega si è scagliato contro la Francia e contro gli attacchi subiti dall'Italia.
Non sono mancate altre prese di posizione e analisi da parte di esponenti di partiti di maggioranza come di quelli di opposizione.
Vincenzo Sofo, europarlamentare di Fratelli d'Italia, in una nota ha puntato il dito contro l'atteggiamento del governo francese, i cui attacchi rischiano, a suo dire, di svilire le relazioni diplomatiche tra Italia e Francia, sacrificate sull'altare di polemiche e scontri elettorali interni (tra il partito di Macron e il Rassemblement National di Marie Le Pen, vicino alla Meloni).
Sulla stessa lunghezza d'onda Piero Fassino il quale, anche in veste di presidente dell'Interparlamentare Italia-Francia, lancia l'appello affinché le questioni di politica interna non finiscano col compromettere i rapporti e le sinergie che devono esser tenute in piedi tra i due paesi.
Di tutt'altro tenore, invece, le parole del senatore del Partito Democratico Walter Verini che, su Twitter, invita il governo italiano a non entrare in contrapposizione con i partner europei, la Francia e la Spagna nello specifico, dopo l'altro attacco di giornata ricevuto dalla vicepremier spagnola Yolanda Diaz, rivolto al decreto lavoro del governo Meloni.