Azione non sta nuotando in buone acque: la conferma arriva dalle dimissioni di 38 membri del partito, che hanno scelto di dimettersi dal loro ruolo di membri del direttivo. In particolare, a lasciare il ruolo stati alcuni componenti del direttivo provinciale di Modena, tra cui si conta anche Pietro Borsari, segretario cittadino della città.
È proprio Borsari a prendere parola in merito alla decisione, affermando di non sentirsi più rappresentato dalla linea isolazionista di Calenda. Secondo Borsari infatti, Azione nasceva come una forza politica aggregatrice e riformista: le ultime scelte compiute dal suo leader dimostrerebbero, per gli ammutinati, che il partito non è più quello di un tempo.
spiegano i 38, che non hanno lasciato il partito, contando sulla speranza di un percorso di riflessione interno alla dirigenza nazionale.
Anche Gianluca Susta, ormai ex segretario regionale del Piemonte per Azione, ha scelto di rassegnare le sue dimissioni dalla carica che stava comprendo, anche se per il momento rimane nel partito. Il motivo dell'addio al posto in Regione per Susta sta tutto nel divorzio con Italia Viva. Susta sarebbe promotore di un rappacificamento dell'area liberal democratica, prospettiva che però non ha trovato il favore del leader Calenda.
Queste le giustificazioni di Susta, che parla della separazione politica tra Calenda e Renzi come una cosa fatta. In realtà, più che un vero e proprio divorzio, i due leader sembrerebbero separati in casa. La rottura definitiva infatti non è ancora stata formalizzata e i due partiti hanno corso insieme alle ultime amminstrative.
Le dimissioni da Azione rassegnate nelle ultime ore si aggiungono a quelle della deputata Naike Gruppioni e della consigliera regionale emiliana Giulia Pigoni. Entrambe sono state accolte a braccia aperte dal partito di Renzi. Italia Viva non si è lasciata scappare nemmeno Franco Baccani, imprenditore e ex segretario di Azione a Firenze, che ha recentemente formalizzato il suo sì a Renzi.
Al netto di queste tensioni e delle contesa dei membri, i due partiti sono chiamati a condividere - forse per l'ultima volta? - un palco importante. Si tratta della tappa romana del partito di Bruxelles Renew Europe, di cui il teatro Eliseo ospiterà il presidente Stéphane Séjourné e il vice Abir Al-Sahlani. I due separati in casa saranno i protagonisti dell'intervento conclusivo, dal titolo «La necessità di una forza politica riformista in Europa».