Ci aveva subito messo la faccia Elly Schlein: le elezioni amministrative non hanno sorriso al Partito Democratico e, in generale, al centrosinistra italiano. Colpa del vento della destra – si dice – e forse pure del fatto che ancora non esiste un fronte compattamente alternativo a quello di maggioranza. E poi c’è anche il fattore timing: due mesi non sono, evidentemente, sufficienti ad imprimere un cambiamento degno di nota. Sarà per colpa di una o alcune di queste cose, o da una miscelazione di tutte quante. Fatto sta che il centrosinistra non riesce proprio ad accorciare il gap elettorale. La maggioranza degli italiani e delle italiane, in questo momento storico, guardano al centrodestra. In numero parlano chiaro: vittoria in 9 dei 13 capoluoghi al voto e guadagna otto comuni in più – di quelli con più di 15 mila abitanti – a vantaggio del centrosinistra che invece ne perde quattro.
Elly Schlein la faccia ce la mette, di nuovo, e lo fa intervento in diretta su Instagram. Una live che arriva in seno ad ore concitate in via del Nazzareno dove i vertici del partito hanno avuto un confronto – si dice animato – nel confronto d’analisi post amministrative. Dal suo canale social personale la Segretaria dice che:
Le parole di cui sopra sono state riferite sul concludere della veloce diretta di Elly Schlein – nemmeno 8 minuti – come una sorta di arringa finale volta a ringalluzzire la base fidelizzata e, allo stesso momento, a rispondere alle critiche mosse dai detrattori nelle ore post elezioni amministrative. Prima di questo, però, la Segretaria del Partito Democratico ha esposto un paio di aggiornamenti politici e lo ha fatto in attacco alla maggioranza di governo. In primis sul tema del caro affitti dove oggi, in Parlamento, è stato respinto un emendamento del PD per allocare risorse del PNRR per risolvere il problema. Poi sull’emergenza in Emilia-Romagna ha detto che c’è un bieto tentativo di politicizzazione: Stiamo ancora aspettando la nomina del commissario. Serve chi conosce i territori ed ha già lavorato in filiera istituzionale, altre scelte sono dettate da interessi politici. Il riferimento è a Stefano Bonaccini, governatore della Regione colpita, che secondo il PD dovrebbe essere identificato quale commissario. Un riferimento anche al PNRR e alla guerra in Ucraina: sì all’invio di armi ma non utilizzando le risorse del piano di fondi europeo. Le sue parole: