Duro colpo alla camorra di Villaricca. Una maxi operazione condotta da Carabinieri e Guardia di finanza ha portato all'arresto di diciannove persone affiliate al clan Ferrara-Cacciapuoti.
Le persone finite in custodia cautelare, dopo l'ordinanza emessa dal gip di Napoli, sono indagate per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio, reati tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan. Nel corso dell'operazione di Carabinieri e Guardia di finanza sono state sequestrate anche diverse società per un giro d'affari di circa 16 milioni di euro. Le società operavano nei più disparati settori: immobiliare, edile, idrocarburi, caffetteria e ristorazione, vendita di generi alimentari.
Nella stretta dei Carabinieri e della Guardia di Finanza è finito il Clan Ferrara-Cacciapuoti. Un tempo erano alleati ai Nuvoletta di Marano e ai Casalesi nel cartello della Nuova Famiglia, nemico della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e collegato all'ala corleonese di Cosa Nostra.
L’indagine ha anche documentato 9 casi di estorsione ai danni di imprenditori di società edilizie, palestre e sale giochi, a cui chiedevano un pizzo dai 1.500 ai 5.000 euro al mese. L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e di Castello di Cisterna e dai finanzieri del Gruppo di Giugliano in Campania.
Il clan era molto influente nella zona di Villafranca. I suoi tentacoli si stendevano su varie attività illecite, ma era vietato lo spaccio nella loro zona per evitare blitz delle forze dell'ordine. Il braccio dei Ferrara, emerge dall'ordinanza firmata dal gip Marco Giordano (e visionata dall'Agi), coprì addirittura la latitanza di Eduardo Contini, uno dei capi del cartello più famigerato della camorra, l'Alleanza di Secondigliano. Il pentito Giuseppe De Rosa, nel 2015, racconta di questi intrecci.
De Rosa racconta poi il suo incontro con il superboss Contini, durante il suo periodo in latitanza.
In questa occasione, racconta ancora, conobbe Mimì Ferrara, che aveva il compito di fare da tramite tra i vari gruppi.
Questa non fu la prima visita che De Rosa fece a Contini, nella super casa dei Ferrara.