Niente Gay Pride sabato per Giuseppe Conte: ma non vado nemmeno alle feste di compleanno o ai matrimoni specifica il presidente del Movimento Cinque Stelle.
È durata poco, lo spazio di una giornata, la convergenza delle opposizioni su una battaglia comune. Quella contro il governatore meloniano del Lazio, Francesco Rocca, dopo il ritiro del patrocinio della Regione alla manifestazione Lgbt+. La dichiarazione riportata da La Repubblica dell’ex presidente del Consiglio apre una nuova disputa che costringe Conte a un’ulteriore precisazione.
Il Movimento aderirà a questa manifestazione nelle varie piazze ma senza il suo leader. Per un impegno – dice l’avvocato del popolo – familiare, improrogabile e serio: non si tratta di portare la famiglia al mare o cose di divertimento.
Superficialità, sufficienza, se non vero e proprio disprezzo per ciò che rappresentano i Pride: una battaglia per i diritti e l'uguaglianza ha replicato il deputato di Più Europa, Riccardo Magi a cui non è andato giù il paragone fatto da Conte con feste di compleanni e matrimoni. Conte sempre più ‘fortissimo punto di riferimento per i progressisti – ha ironizzato Magi ricordando la definizione coniata Nicola Zingaretti.
Conte è libero di non venire ma questo ha un significato politico ha scritto su Twitter Gianmarco Capogna, portavoce del presidio ufficiale di Possibile a sostegno della comunità LGBTI+.
Polemiche a parte, Giuseppe Conte non sarà l’unico leader politico assente all’edizione 2023 del Gay Pride. Anche Caldo Calenda non potrà partecipare, anche lui per impegni personali. Ma il leader di Azione ci ha tenuto a precisare che, se non avesse dovuto accompagnare la moglie Viola a ritirare un premio per la sua attività sulla prevenzione del tumore al seno, ci sarebbe andato nonostante le contestazioni ricevute in passato da attivisti pro Gpa.
Richiesta legittima e comprensibile, soprattutto alla luce dell’infuocato dibattito delle ultime settimane.