Si incollarono ad una statua nei Musei Vaticani: arriva la condanna per due attivisti di Ultima Generazione

Arriva la condanna per la 26enne Ester Goffi e Guido Viero, 61 anni, i due attivisti di Ultima Generazione che si incollarono alla statua del Laocoonte nei Musei Vaticani. Nove mesi con pena sospesa: questo il provvedimento stabilito nei loro confronti dal tribunale vaticano. I due dovranno anche pagare una serie di sanzioni.

A cominciare da una multa di 1.500 euro per il reato di danneggiamento aggravato. Poi una da 120 euro per il reato di trasgressione "a un ordine legalmente dato dall'autorità competente". Ma il risarcimento più salato è quello relativo alle spese per riparare il danno al monumento: una somma totale di ben 28.148 euro.

Una terza attivista, responsabile di aver filmato i due colleghi durante le loro azioni giudicate vandaliche, è stata condannata al pagamento di un'ammenda di 120 euro.

Arriva la condanna del tribunale vaticano agli attivisti di Ultima Generazione: lo svolgimento dei fatti

Nell'udienza tenutasi oggi, lunedì 12 giugno, il promotore di giustizia aveva chiesto una condanna a 2 anni e 5 giorni per Guido Viero, di 2 anni per Ester Goffi e di un mese per Laura Zorzini, la terza attivista. Per i primi due la richiesta includeva anche una multa da 3mila euro.

Ripercorriamo i fatti dello scorso 18 agosto 2022, data dell'azione per cui gli attivisti hanno ricevuto la loro pena. L'obiettivo di Ester e Guido, come in molti casi, era lanciare l'allarme sulla questione dell'emergenza climatica. Nel farlo si erano resi responsabili di un'azione fortemente mediatica. Avevano incollato le loro mani alla base della nota statua all'interno dei Musei Vaticani. Le loro gesta avevano costretto le autorità del museo ad evacuare l'intera sezione e a sequestrare il cellulare dei presenti. Lo scopo era cancellare tutti i video dell'azione.

Più recentemente, le ultime gesta degli attivisti di Ultima Generazione a Roma hanno riguardato due luoghi simbolo come la Fontana di Trevi e Palazzo Madama. Prima avevano gettato un liquido nero, del carbone vegetale, nella fontana del centro storico della capitale. Poi, qualche giorno dopo, hanno tentato di imbrattare le mura della sede del Senato.