La politica italiana si ferma nel segno di Silvio Berlusconi. Uno stop straordinario, unico nel suo genere, che fa da seguito all'interruzione dei lavori parlamentari di ieri, lunedì 12 giugno, dopo la scomparsa dell'ex premier. Camera e Senato, ma anche le agende di ministri e autorità, rimarranno bloccate per alcuni giorni. L'unica eccezione è il Comitato di Forza Italia: il partito fondato da Berlusconi si riunisce per approvare il bilancio.
Per quanto riguarda Montecitorio, il rientro in Aula è fissato per giovedì. A Palazzo Madama se ne riparla lunedì prossimo, esattamente una settimana dopo la morte del leader forzista. Prevista una commemorazione dedicata a Berlusconi presso entrambi gli organi parlamentari. Al Senato, il presidente Ignazio La Russa ha fissato la cerimonia per martedì 20 giugno alle ore 15. Nessun riscontro, per il momento, dalla Camera, ma è solo questione di tempo.
A Montecitorio, dunque, i lavori d'Aula riprenderanno all'indomani dei funerali dell'ex Cavaliere. Sarà comunque una Camera a mezzo servizio. Giovedì 15 giugno si terrà la discussione generale delle mozioni sulle pensioni minime, programmata in origine per ieri. Confermate per venerdì 16 giugno le interpellanze urgenti. Tutto il resto slitta alla prossima settimana, con i primi impegni previsti per lunedì 19 giugno.
In Senato, il prossimo giovedì, riprenderà solo il lavoro di alcune commissioni. Si tornerà in Aula lunedì 19 giugno, al mattino, con la discussione generale sul decreto sulla Pubblica amministrazione, già approvato dalla Camera e in scadenza il prossimo 21 giugno. Martedì 20 giugno sarà una data importante non solo per la commemorazione dedicata a Berlusconi. In Aula arriverà il decreto Lavoro, con il voto che dovrebbe tenersi l'indomani, mercoledì 21.
Per quanto riguarda il governo, la squadra guidata da Giorgia Meloni riprenderà il suo lavoro dopo le esequie di stato. Nel pomeriggio di giovedì 15 giugno tornerà a riunirsi il Consiglio dei ministri. Sul tavolo, secondo fonti di governo, un disegno di legge relativo alla riforma della giustizia.