Non si placano le polemiche della sinistra riguardo i funerali di Silvio Berlusconi e la decisione del governo di istituire il lutto nazionale e celebrare i funerali di Stato.
Donne e potere sono i due centri di gravità che alla sinistra non sono mai piaciuti della vita di Berlusconi. Concita De Gregorio incarna perfettamente tale disapprovazione, e lo fa da anni come giornalista di punta di una certa sinistra.
E può benissimo essere considerata un personaggio di quel mondo intellettuale un po' radical e tanto chic, in grado di portare il proprio pensiero tra ospitate varie nei salotti della politica televisiva.
Non si può quindi biasimarla, come del resto fanno sempre da destra quando qualcuno accende una luce su Berlusconi. Quando esprime il suo parere prima dalle pagine di la Repubblica e poi ieri sera dal salotto di 'Di Martedì' su la7 la De Gregorio è sempre coerente con se stessa.
Il centro della critica della giornalista di La Repubblica è sempre lo stesso, cioé quel rapporto tra Berlusconi e le donne che tanto male avrebbe fatto al costume e alla società italiana.
Come sempre però arriva la forte difesa d'ufficio che da sempre caratterizza la stagione del berlusconismo. Così non tarda ad arrivare la controffensiva mediatica di quei giornali da sempre al fianco del Cavaliere.
Da Libero a il Tempo, a partire dal direttore Sallusti che ci aveva provato in studio senza riuscire a scalfire il pensiero della giornalista. Per i giornali di destra restano parole esagerate, piene di rabbia repressa e che descrivono in maniera faziosa di un leader politico.
Pur non essendo in studio da Floris, mentre il Pubblico da studio plaudiva alle sensate e fondate parole di Concita De Gregorio, anch'io da casa ho applaudito alle Sue puntuali e veritiere osservazioni... non si capisce perché una persona che scompare dovrebbe essere "ex abrupto" assolta da tutti i propri misfatti e innalzata agli altari di "santità" popolare... in ciò si configura una palese forma di ipocrisia e falsità, oltre che mancanza di discernimento. Va bene mostrare "pietas" di fronte alla dipartita di un uomo come tutti noi, che nel bene o nel male ha lasciato traccia di sé nella storia della Seconda Repubblica, che si porta dietro TANTI segreti inconfessati e inconfessabili che sarà la Storia a sviscerare... ma da qui a dichiararlo "santo subito", ne passa di acqua sotto i ponti...! Consiglio agli irriducibili lacchè del Cav. (se credono REALMENTE in ciò che dicono) di darsi appuntamento in P.zza San Pietro, per chiedere che sia fatto "santo subito"!
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