La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il suo parere sulla ratifica del Mes, argomento che sta animando il dibattito politico in Italia: durante il Forum Europa Wachau, in Bassa Austria, Meloni ha dichiarato: "Sicuramente penso che sia un errore portarlo in Aula adesso, anche per quelli che sono favorevoli alla ratifica del trattato". La premier ha ribadito la posizione del Parlamento che aveva votato una mozione per chiedere al governo di non ratificare il Mes, soprattutto in attesa delle decisioni che riguardano il quadro complessivo della governance, come la legge di stabilità, l'unione bancaria e le garanzie dei depositi. Meloni ha sottolineato che prendere questa decisione in questo momento non aiuterebbe l'Italia.
La presidente del Consiglio ha sperato che la decisione di calendarizzare la ratifica del Mes venga riconsiderata, indipendentemente dal merito della questione, in quanto non sarebbe di beneficio per l'Italia. Meloni ha inoltre commentato la disponibilità della ministra Santanchè a riferire in Parlamento, definendo la richiesta legittima e affermando di essere contenta della tranquillità dimostrata dalla ministra.
Nel corso del punto stampa, la Meloni ha manifestato fiducia nell'operato del suo governo nonostante le speculazioni sulla sua durata. Rispondendo a una domanda riguardo alla possibile durata del governo, la premier ha dichiarato:
La posizione di Meloni sulla ratifica del Mes ha trovato un eco anche nel presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha affrontato l'argomento durante un convegno a Rapallo. Bonomi ha sottolineato che si sta discutendo della ratifica della modifica del regolamento del Mes, un meccanismo che l'Italia ha già firmato impegnandosi per 125 miliardi di euro. Ha inoltre suggerito di considerare l'inserimento di politiche industriali nella modifica del Mes, evidenziando la necessità di investimenti per le transizioni ambientali, digitali e green, stimati a 3500 miliardi di euro per l'Europa e a 650 miliardi di euro per l'Italia. Bonomi ha osservato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.