Lo psichiatra Paolo Crepet si scaglia contro la Giornata Internazionale contro la droga e lo Stato italiano che, a suo dire, non farebbe abbastanza per contrastare l'abuso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Lo psichiatra Paolo Crepet non è tipo da tirarsi indietro quando si tratta di esprimere le proprie opinioni e sono destinate a far discutere non poco le sue ultime dichiarazioni in merito alla Giornata Internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga, prevista per oggi, 26 giugno.
Il sociologo e psichiatra dichiara in un'intervista all'agenzia di stampa AGI, senza mezzi termini, che la giornata in questione "fa ridere", definendola ipocrita.
Poi arriva l'affondo, durissimo, nei confronti dello Stato italiano.
Crepet ritiene che siano ben noti i punti di spaccio delle città italiane e si chiede, in maniera retorica, perché non si intervenga per provare a porre un freno a questo preoccupante e drammatico fenomeno. Lo psichiatra offre, allora, un'inquietante risposta, sottolineando come gli affari generati dal mercato degli stupefacenti facciano comodo alle casse della nazione, da qui la decisione di non intervenire da parte dello Stato.
Questo clima di generale 'lassismo' e complicità più o meno volontaria, dello Stato nei confronti del traffico di stupefacenti, trova, per Paolo Crepet, una perfetta sintesi nelle battaglie odierne per la legalizzazione della cannabis e, più in generale, delle droghe leggere.
Nonostante l'attesa di una stretta da parte del governo Meloni sulla cosiddetta 'cannabis light', Crepet attacca coloro che stanno spingendo, negli ultimi mesi, per un processo di legalizzazione della marijuana, che giudica "terribile" sotto un punto di vista educativo nei confronti dei più giovani.
Un ruolo preoccupante per il consumo e la diffusione di sostanze stupefacenti lo sta giocando anche la guerra in Ucraina.
Il conflitto ha portato alla produzione di nuovi tipi di anfetamine, fabbricati in Siria. Sostanze psicoattive, commenta il sociologo e psichiatra, che, purtroppo, conoscono un'escalation della loro diffusione proprio in concomitanza con i conflitti bellici.
Mentre nel mondo si affacciano nuove forme di dipendenza, come quella da videogiochi e social network, il World Drug Report 2023, l'annuale Rapporto Mondiale sulle Droghe riferito all'anno in corso 2023, presenta un quadro decisamente preoccupante in merito all'abuso e al traffico di sostanze stupefacenti.
Stando al rapporto, risultano in aumento le stime sui soggetti che si iniettano droghe nell'organismo. A questo proposito, il report denuncia anche l'insufficienza dei servizi d'intervento.
Mette, poi, in guardia anche dalla trasformazione dei mercati della droga in conseguenza della sempre più marcata diffusione di droghe sintetiche, per poi soffermarsi anche sull'impatto devastante che la produzione e il traffico di stupefacenti ha nell'area dell'Amazzonia, sia dal punto di vista ambientale, sia per quanto riguarda la diffusione della criminalità in quell'area.
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