06 Jul, 2023 - 12:59

Lampedusa, aggressioni e minacce ai giornalisti: "Violenze inaccettabili"

Lampedusa, aggressioni e minacce ai giornalisti: "Violenze inaccettabili"

Sale la tensione a Lampedusa, dove alcuni giornalisti sono stati vittime di aggressioni e minacce. Lo denuncia l'Ordine dei giornalisti della Sicilia, che parla di un clima di "insofferenza" da parte di alcuni abitanti dell'isola. Una situazione che, sottolinea l'Odg, si ritorce principalmente contro "forze dell'ordine, governo e giornalisti".

Secondo quanto denunciato dalla categoria, l'inviato Rai Lorenzo Santorelli e due operatori "sono stati vittime di pesanti minacce culminate nel danneggiamento delle attrezzature tecniche". Ciò ha di fatto costretto i giornalisti ad interrompere il collegamento satellitare e la diretta con il Tg1.

Vittime di inaccettabili violenze anche le troupe di Mediaset, sopraggiunte per difendere i colleghi e anch'esse minacciate, e un giornalista di Italpress. Una situazione che l'Ordine siciliano, nell'offrire solidarietà ai colleghi, definisce "inaccettabile".

Aggressioni ai giornalisti a Lampedusa, i responsabili sarebbero alcuni giovani del posto

Secondo le prime ricostruzioni, minacce e vessazioni provenivano da alcuni giovani del posto, che hanno accusato gli inviati di parlare sempre di immigrazione.

Questa condotta, a detta loro, pregiudicherebbe il turismo e determinerebbe una "militarizzazione" dell'isola, sempre presidiata dalle forze dell'ordine operative nella gestione dei migranti.

Nel mettere al bando l'accaduto, l'Odg Sicilia sottolinea come i giornalisti siano lì presenti nel rispetto del diritto di cronaca, sancito dall'articolo 21 della Costituzione italiana.

Nel frattempo, però, a Lampedusa sono comparsi due cartelli di legno, già rimossi dai carabinieri. Le due insegne, secondo l'Agi, recavano scritte inquietanti e foto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. I cartelli sono stati affissi nei pressi di molo Favarolo, tra le zone più calde negli sbarchi.

Tempesta di sbarchi a Lampedusa, hotspot sempre più in difficoltà

La situazione resta grave anche nell'hotspot di Lampedusa, dove ci sono più di 1.500 ospiti a fronte di una capienza di circa 400 persone. La struttura non fa in tempo ad essere alleggerita che torna subito in seria difficoltà.

Gli sbarchi non accennano ad attenuarsi: tra la notte di ieri e la mattina di oggi, giovedì 6 luglio, sono giunti al porto oltre 700 migranti. Di questi, circa 430 erano a bordo di dieci imbarcazioni, arrivate tra la mezzanotte e le prime luci dell'alba. Questi ultimi profughi sono tutti partiti da Sfax, in Tunisia.

Sui barchini c'era anche una donna in stato avanzato di gravidanza, subito condotta al poliambulatorio dopo l'arrivo al molo Favarolo. Un'altra donna ha partorito direttamente sull'imbarcazione dove si trovava assieme ad altri 40 connazionali, arrivata a Lampedusa alle prime luci del mattino.

Sale dunque a un migliaio il computo di migranti arrivati a Lampedusa nelle ultime 24 ore. Ieri 589 persone sono giunte sull'isola con 14 barchini di fortuna, soccorsi da guardia costiera e guardia di finanza. Nella mattinata di oggi, 350 migranti sono stati inviati in direzione Porto Empedocle con la nave di linea Galaxy.

Gli ultimi arrivati in nottata hanno dichiarato di essere originari di vari Paesi dell'Africa: Mali, Guinea, Costa d'Avorio, Liberia, Gambia, Pakistan, Senegal, Camerun e Sudan. In mattinata sono approdate altre sette barche, con 299 migranti a bordo. Fra loro anche donne e minori, originari di Siria, Egitto, Tunisia, Yemen, Senegal, Guinea, Gambia e Burkina Faso. In quest'ultimo caso le imbarcazioni sarebbero salpate da Zuwara, in Libia, e da Jebiniana, Kerkenna, Sfax e Mahdia, in Tunisia.

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Giuseppe Spagnuolo
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