"La continua rincorsa a combattere l'inflazione con lo strumento dei tassi" è un approccio tipico della BCE che Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, critica apertamente. Secondo lui, in un momento in cui gli investimenti devono essere sostenuti, l'aumento dei tassi di interesse è dannoso, soprattutto quando accompagnato da una politica di annunci.
Bonomi si rivolge anche alla Banca Centrale Europea (BCE), affermando che continua a seguire l'impostazione tedesca. Tuttavia, secondo il presidente di Confindustria, non è giusto che tutta la politica europea sia sempre basata sulle posizioni dei tedeschi.
Bonomi solleva il problema della politica ambientale europea e la sua relazione con la sostenibilità. Secondo lui, la transizione verso un'economia verde è guidata da un approccio ideologico, a causa del commissario europeo responsabile della sostenibilità, il quale, secondo Bonomi, ha un'ideologia predefinita sul tema. Il presidente di Confindustria sottolinea che l'industria italiana è all'avanguardia nelle tecnologie del riciclo e ha raggiunto gli obiettivi previsti dall'Unione Europea per il 2030 con 9 anni di anticipo. Tuttavia, Bonomi non condivide la scelta dell'UE di concentrarsi solo sul riuso, affermando che mancano dati scientifici che dimostrino che il riuso sia migliore del riciclo.
Infine, Bonomi affronta l'argomento dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il presidente di Confindustria suggerisce che questi fondi dovrebbero essere messi a disposizione delle imprese sotto forma di crediti di imposta, invece di essere utilizzati da enti pubblici come comuni, province o regioni. Bonomi afferma che il piano attuale è stato concepito senza una visione d'insieme e che alcuni progetti, come una rotonda in più o una pista ciclabile, non creano un vero potenziale di crescita. Secondo Bonomi, è necessario utilizzare i fondi in modo responsabile per evitare di indebitare le prossime generazioni.
In attesa di capire cosa succederà nelle prossime settimane.