Presunte molestie sessuali in una chiesa a Gela: per questo un educatore del posto verrà sottoposto a processo per il reato di atti sessuali con minore. L'indagine penale, orchestrata dalla Procura della Repubblica di Gela, riguarda un assiduo frequentatore della parrocchia cittadina.
La presunta vittima ha raccontato agli inquirenti di essere stato "indotto" dall'uomo "a compiere atti sessuali consensuali". Questi ultimi avvenivano "sia in privato che nelle pertinenze della chiesa". Tutto sarebbe successo quando il giovane aveva solo 12 anni, con gli atti che si sarebbero protratti "per i successivi sei anni".
Al via nel 2022, le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela e condotte dalla squadra mobile di Caltanissetta, in sinergia con il commissariato gelese. Tutto è cominciato quando il ragazzo, oggi maggiorenne, ha denunciato i "gravissimi fatti" subiti negli anni della sua adolescenza durante un diverso procedimento penale a carico di un altro.
L'orco, secondo quanto raccontato dalla sua vittima, al momento delle prime molestie aveva una decina d'anni più di lui. Tutto sarebbe nato in ambito parrocchiale. Proprio lì, come spesso accade, il responsabile avrebbe abusato della sua posizione di "fiducia in forza del ruolo educativo e di riferimento".
Per compiere le molestie, l'indagato avrebbe approfittato anche dei locali della chiesa, sfruttando le chiavi delle quali disponeva. L'uomo era infatti incaricato di offrire il suo aiuto nell'allestimento delle funzioni religiose e delle cerimonie più rilevanti. Il classico insospettabile, dunque, che si sarebbe macchiato di una colpa atroce approfittando di una posizione al di sopra di ogni sospetto.
Attraverso intercettazioni, analisi dei profili social dei soggetti coinvolti e lunghi interrogatori, rivolti a "numerose" persone informate dei fatti, gli investigatori hanno raccolto "consistenti elementi di prova" che inchioderebbero l'uomo. Da qui la recente richiesta di rinvio a giudizio formulata al giudice per l'udienza preliminare.
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