Cassa integrazione caldo: con la pubblicazione del messaggio n. 2729 del 20 luglio 2023 l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni per quanto riguarda la presentazione delle richieste di integrazione salariale per "eventi meteo" a causa delle temperature elevate che hanno colpito nell'ultimo periodo il nostro Paese.
Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, fa riferimento alle disposizioni che sono contenute all'interno della legge n. 234 del 31 dicembre 2021.
In seguito alla forte ondata di calore che ha colpito tutto il territorio nazionale e alle conseguenze che questo caldo può apportare in merito allo svolgimento dell'attività lavorativa, nonché all'eventuale sospensione o riduzione della stessa, l'INPS ha fornito le seguenti istruzioni ai fini del riconoscimento della cassa integrazione salariale.
Tali informazioni si aggiungono a quelle che erano state fornite in precedenza da parte dell'INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro), di cui vi abbiamo già parlato in maniera approfondita durante il corso di un recente articolo di approfondimento, pubblicato sempre qui su Tag24.
Come ha già spiegato anche in precedenza, l'Istituto ha chiarito che:
Tale previsione va presa in considerazione dal momento che può provocare una temperatura "percepita" maggiore anche la presenza di un maggiore tasso di umidità.
Questo, nello specifico, può rendere idonei alla cassa integrazione per il caldo anche quei luoghi di lavoro in cui la temperatura rilevata sia inferiore ai 35 gradi, sia nel caso che abbiamo appena elencato ma anche nelle seguenti circostanza:
Perciò, la valutazione deve essere effettuata non soltanto prendendo in considerazione il mero valore termico ma anche le condizioni in cui il lavoratore opera.
Per avere un risultato maggiormente preciso potranno essere utilizzati anche i documenti e le pubblicazioni per quanto riguarda i dati in merito agli indici di calore da parte dei vari dipartimenti meteoclimatici o della protezione civile.
Infine, l'INPS ricorda che: