Secondo le stime preliminari dell'Istat, la crescita del Pil in Italia ha subito un inaspettato calo nel secondo trimestre del 2023. Il dato è stato deludente, con una diminuzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, in cui si era registrata una crescita dello 0,6%. Tuttavia, non tutto è negativo: in termini tendenziali, il Pil è aumentato dello 0,6%, rappresentando la decima crescita trimestrale consecutiva.
Istat
L'Istituto di statistica ha evidenziato che la flessione congiunturale è stata causata da un calo sia nel settore primario che in quello industriale, mentre il comparto dei servizi ha registrato una moderata crescita. Dal lato della domanda, la componente nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito negativamente alla diminuzione del Pil, mentre la componente estera non ha fornito alcun apporto significativo.
Il rallentamento economico sembra essere più marcato in Italia rispetto ad altri paesi dell'eurozona. Secondo l'economista Franziska Palmas di Capital Economics, l'Italia è diventata più vulnerabile al rialzo dei tassi d'interesse, a causa della sua elevata quota di mutui a tasso variabile e della fine degli incentivi fiscali che avevano sostenuto il settore edilizio.
La crescita acquisita del Pil per l'intero anno 2023 è stimata all'0,8%. Questo dato tiene conto del calo registrato nel secondo trimestre, ma si prevede che il tasso di crescita possa rallentare ulteriormente nel secondo semestre.
A luglio 2023, c'è anche una buona notizia riguardo all'inflazione. Dopo diversi mesi di aumento dei prezzi, l'inflazione è tornata al 6%, lo stesso livello di aprile 2022. L'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività registra un modesto aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente.
Nonostante il rallentamento dell'inflazione, i prezzi dei beni alimentari, della cura della casa e della persona continuano a registrare rialzi a due cifre, anche se leggermente inferiori rispetto ai mesi precedenti.
In sintesi, l'economia italiana sta affrontando una fase di rallentamento, ma le prospettive rimangono positive con una crescita acquisita del Pil all'0,8% per l'intero anno. Tuttavia, il paese dovrà fare i conti con possibili rischi di aumento dei tassi d'interesse e mantenere sotto controllo l'inflazione per favorire una ripresa economica più stabile nel futuro.