Oggi ricorre il 43esimo anniversario della strage di Bologna, avvenuta la mattina del 2 agosto 1980: immagini ancora ben impresse nella memoria di Sergio Mattarella, che ha ripercorso gli istanti di quel drammatico episodio.
Il presidente della Repubblica pone la lente d'ingrandimento sulla "ricerca della verità completa", "un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso".
L'Italia, ricorda il capo dello Stato, ha saputo "respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura".
Le immagini di quella mattina del 2 agosto restano nella memoria collettiva, in particolare di quella dei sopravvissuti. L'attentato di matrice neofascista alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale costò la vita a 85 persone.
Altre 200 rimasero ferite, in quello che si rivelò come il più grave atto terroristico avvenuto nel Paese dal secondo dopoguerra in poi.
Immagini, ricorda Mattarella, che "ci hanno restituito un'umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico".
Ancora oggi le famiglie delle vittime chiedono giustizia, in quello che è un dramma ancora parzialmente irrisolto per la storia del nostro Paese. Per l'occasione, nel cortile di Palazzo D'Accursio, Paolo Bolognesi, il presidente dell'"associazione delle vittime della Strage del 2 agosto 1980" ha rivolto i suoi interrogativi al ministro Matteo Piantedosi.
Più tardi arriveranno anche le parole di Giorgia Meloni, primo ministro, che interverrà riguardo quanto successo e per dimostrare ancora una volta la vicinanza dello Stato.
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