04 Aug, 2023 - 15:58

Covid, Oms lancia allarme su variante EG5: "Seconda più diffusa al mondo"

Covid, Oms lancia allarme su variante EG5: "Seconda più diffusa al mondo"

La pandemia di COVID-19 continua a tenere il mondo in ansia con l'ultima variante del virus, EG5, che sta crescendo rapidamente: segnalata in 45 paesi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'ha recentemente inserita nella lista dei mutanti sotto monitoraggio (VUM). Secondo l'ultimo bollettino dell'OMS sull'andamento della pandemia, la variante EG.5 registra un'incidenza globale dell'11,6%, diventando così la seconda più diffusa dopo Arturo (XBB.1.16).

EG5, la variante del Covid che fa paura al mondo: "Oltre un milione di nuovi contagi" secondo Oms

La rapida espansione di EG.5 è emersa dopo il suo ingresso sulla scena il 19 luglio. In soli due settimane, ha superato altre varianti come Kraken (XBB.1.5) e si è posizionata al secondo posto nella classifica mondiale delle varianti COVID-19. Nonostante ciò, Arturo continua a rimanere la variante più diffusa, segnalata in ben 100 paesi, con una particolare presenza nel Pacifico Occidentale e nel sud-est asiatico.

L'OMS ha messo sotto osservazione anche altre sette varianti, denominate Variants Under Monitoring (VUM), tra cui BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.9.1 (Hyperion), XBB.1.9.2 e XBB.2.3 (Acrux). In questa lista, EG.5 è l'unica variante che continua a crescere, passando dal 6,2% alla settimana 24 (12-18 giugno) all'attuale 11,6% della settimana 10-16 luglio. Altre varianti come Centaurus e Hyperion mostrano invece una diminuzione.

L'agenzia ginevrina ha sottolineato che l'andamento delle varianti Sars-CoV-2 continua a differire significativamente tra regioni e paesi, con alcuni paesi che hanno registrato un aumento dei casi a causa delle Voi e delle VUM. Tuttavia, gli osservatori hanno notato che l'aumento dei casi è stato accompagnato da un tasso inferiore di ricoveri e decessi rispetto alle precedenti ondate della pandemia. L'OMS attribuisce questo fenomeno al livello di immunità acquisito tramite vaccinazioni e infezioni precedenti.

I dati OMS sul Covid: "Ancora da temere"

A livello globale, i nuovi casi di COVID-19 hanno mostrato una lieve risalita nell'ultimo mese, ma i decessi sono in calo. Secondo il bollettino dell'OMS, nei 28 giorni dal 3 al 30 luglio, i dati segnalano oltre 1 milione di nuovi contagi, rappresentando un aumento del 7%, mentre i decessi hanno registrato una diminuzione del 53%. Da inizio pandemia fino alla fine di luglio, sono stati confermati oltre 768 milioni di casi di COVID-19, con un triste bilancio di oltre 6,9 milioni di decessi.

Nonostante l'OMS abbia dichiarato conclusa l'emergenza sanitaria pubblica internazionale il 5 maggio 2023, l'organizzazione ha ribadito che il virus rimane una minaccia. Si sollecitano gli stati a mantenere attiva l'infrastruttura di sorveglianza e segnalazione dei casi, il monitoraggio delle varianti e la fornitura di assistenza clinica. Inoltre, l'OMS ha sottolineato l'importanza di somministrare richiami vaccinali ai gruppi ad alto rischio e migliorare le misure di ventilazione. Tuttavia, l'agenzia ha anche avvertito che i numeri presentati nei rapporti potrebbero non rappresentare accuratamente i tassi di infezione a causa della riduzione dei test e delle segnalazioni.

Insomma, dopo l'emergenza pandemica che ha sconvolto il mondo per due lunghi anni, il Covid continua a "minacciare" attraverso le diverse varianti che via via si stanno andando a manifestare negli ultimi tempi.

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Filippo Marani Tassinari
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