Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha fatto visita nel carcere di Le Vallette a Torino, dove ieri sono morte suicide due detenute.
Nordio ha voluto subito precisare ai giornalisti accorsi che non si tratta di una visita ispettiva e ha voluto incontrare solo il personale amministrativo e medico della casa circondariale del capoluogo piemontese.
Dure sono state le opposizioni che hanno promesso un'interrogazione parlamentare.
Il ministro ha incontrato la direttrice della struttura penitenziaria, Elena Lombardi Vallauri, il garante comunale, Monica Gallo, e il garante regionale, Bruno Mellano, insieme al responsabile dell'Azienda sanitaria locale per il carcere, Roberto Testi.
Durante la visita del ministro sono sono state registrati disordini e proteste da parte dei detenuti che hanno iniziato a fischiare e urlare.
All'uscita dalla visita il ministro si è fermato con i giornalisti per rispondere ad alcune domande riguardo al particolare della tragedia consumata nel carcere di Torino.
Inoltre il guardasigilli ha potuto esprimere alcune considerazioni sulla situazione generale in cui vertono i centri di reclusione nel nostro paese.
Una questione economica e logistica che non fa altro che raccontare un sistema di detenzione in grande difficoltà con il 121% di occupazione dei posti con circa 10 mila detenuti oltre il numero di posti effettivi.
A proposito del caso particolare il ministro Nordio ha precisato come il suo ruolo di ex pm lo pone davanti a domande senza risposta.
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha mandato un messaggio di condoglianza e un ringraziamento al ministro per la vicinanza dimostrata. Sul posto era presenta ad accogliere il ministro la vice sindaco Michela Favaro.
L’arrivo del ministro della giustizia Nordio non è passato inosservato da parte dei detenuti della casa circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino nel quartiere de Le Vallette. I detenuti hanno accolto il guardasigilli con fischi e urla che alcuni testimoni hanno udito anche da fuori il carcere.