Dopo una lunghissima attesa, il 4 agosto 2023 il Decreto targhe storiche è stato sboccato. Il Ministro Matteo Salvini ha firmato il decreto attuativo che prevede la possibilità di scegliere di ottenere le targhe originali.
Quali targhe possono essere ottenute? Gli appassionati e tutti gli interessati possono ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al PRA o una delle targhe del periodo storico di costruzione o di circolazione, per tutti i veicoli classificati di interesse storico e collezionistico.
Come riavere le targhe originali? Come funziona il Decreto targhe storiche?
Il 4 agosto 2023, il Ministro Matteo Salvini ha firmato il decreto attuativo relativo alla Legge n. 178/2020: il Decreto targhe storiche è stato sbloccato. Si tratta non di una buona, ma di un’ottima notizia per tutti coloro che possiedono un veicolo storico e che aspettavano già da qualche anno l’entrata in vigore del provvedimento.
Il decreto attuativo, infatti, che deve stabilire costi, criteri e modalità di rilascio, sembra non arrivasse mai. Finalmente, ci siamo e dopo tre anni di stallo, il decreto attuativo è finalmente arrivato.
Nel nostro Paese si contano più di 500.000 appassionati di motoveicoli e autoveicoli storici: un patrimonio che deve essere preservato, tutelato e tramandato. Quali sono i veicoli di interesse storico? Si legge sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che:
È stato stimato che possono essere anche più di 5000 le richieste annuali di targhe originali che vengono avanzate alla Motorizzazione Civile.
Con un emendamento alla Legge di Bilancio del 2021, è stata introdotta una modifica all’articolo 93 del Codice della strada. Secondo la modifica, in caso di nuova immatricolazione di veicoli già iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (Pra) e cancellati d’ufficio oppure su richiesta del proprietario, è possibile richiedere e ottenere:
Naturalmente, in entrambi i casi, le targhe sono conformi alla grafica originale.
Per ottenere le targhe storiche, si deve pagare un contributo pari a 549,00 euro per gli autoveicoli e 274,50 euro per i motocicli e le macchine agricole. Il contributo deve essere corrisposto tramite versamento con bollettino PagoPA.
Come deve essere presentata la domanda? Sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vengono fatte alcune precisazioni. Per i veicoli che nel corso del tempo siano stati reimmatricolati a causa di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe, si deve presentare un’istanza di nuova reimmatricolazione ad uno Sportello Telematico dell'Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione. Se l’esito è positivo, allora vengono rilasciati il documento unico e la targa storica.
La procedura è diversa per quanto riguarda i veicoli di interesse storico e collezionistico di origine sconosciuta, come i veicoli che non risultano essere stati radiati e che siano privi di documenti di circolazione e di certificato di proprietà o di foglio complementare. In questo caso, come si legge sul sito del Mit, si deve presentare presso uno Sportello Telematico dell'Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione:
Precisiamo che l’istanza è accolta a condizione che il veicolo risulti presente nell’archivio informativo del CED o nei registri cartacei. Anche in questo caso, se l’esito è positivo vengono rilasciati la targa storica e il documento unico.
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