A partire dal 1° gennaio 2024, il panorama della fattura elettronica vedrà una svolta digitale significativa. Le aziende di tutte le dimensioni e categorie, inclusi quei soggetti che fino ad ora godevano di esenzioni, saranno chiamate a conformarsi al sistema della fatturazione elettronica.
Le aziende e i professionisti con ricavi o compensi inferiori a 25.000 euro durante il 2021 hanno fino al 31 dicembre 2023 per adeguarsi. Tuttavia, a partire dal 1° luglio 2022, coloro con ricavi superiori a tale soglia nel 2021 sono già entrati nella rete della fatturazione digitale.
Il Decreto Legislativo n. 36 del 2022 ha delineato il percorso verso la digitalizzazione completa. Questo provvedimento, parte integrante delle azioni intraprese nel quadro del PNRR, punta a modernizzare e semplificare le procedure fiscali attraverso l'adozione di sistemi digitali.
Fortunatamente, le aziende non saranno lasciate sole in questa transizione. L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione diversi strumenti gratuiti:
Con queste risorse, anche le piccole imprese potranno navigare facilmente nel mondo della fatturazione elettronica.
L’opinione sulla fatturazione elettronica è divisa tra i professionisti. Un sondaggio Nielsen ha rivelato che le opinioni sono bilanciate, con il 40% dei professionisti favorevoli e il 36,5% contrario, mentre il 23,5% rimane neutro o poco interessato.
Interessante notare che i giovani tra i 18 e 34 anni sono i più aperti a questa novità, mentre gli over 55 mostrano maggiore resistenza.
Tra i benefici della fattura elettronica, spiccano la gestione ottimizzata delle fatture, il contrasto all’evasione fiscale e la dematerializzazione dei documenti. Tuttavia, le preoccupazioni riguardano i potenziali costi aggiuntivi, l’apprendimento di nuovi processi e il timore di complicazioni nei rapporti con clienti e fornitori.
Mentre una fatturazione elettronica europea unificata non è ancora stata formalizzata, si intravede un forte impegno verso questa direzione. Segno tangibile di ciò è la recente proposta di revisione della Direttiva IVA, intitolata VAT in the Digital Age (ViDA), pubblicata a fine 2022.
Infatti, l’Unione europea, sta apportando modifiche significative alla Direttiva Iva precedente, nota come Direttiva Iva 2006/11/CE. Tra le più rilevanti:
Queste novità entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024, con una completa adesione prevista entro il 2028.
Tre punti chiave di questa revisione sono:
La Direttiva IVA 2006/112/EC sta per raggiungere i suoi 17 anni. Era quindi comprensibile aspettarsi aggiornamenti per allinearsi alle sfide del mercato attuale, come l'emergere degli e-commerce e le conseguenze della Brexit. Tuttavia, ciò che ha veramente spinto l'UE a considerare questi cambiamenti sono state le cifre sull'evasione fiscale nelle operazioni commerciali transfrontaliere. Si stima che queste operazioni portino a perdite annuali tra i 50 e i 70 miliardi di euro. La riforma potrebbe recuperare fino a 11 miliardi di euro all'anno.
L'Italia, che già ha un sistema avanzato di e-fatturazione, non vedrà grandi cambiamenti nelle procedure nazionali fino al 2028. Tuttavia, aziende che operano in altri paesi dell'UE dovranno stare al passo con gli aggiornamenti normativi dei rispettivi Stati. Si prevede che numerosi Paesi, come Bulgaria, Romania, Polonia e Belgio, introdurranno l'e-fatturazione obbligatoria entro il 2023. Altri, come Francia, Danimarca e Spagna, seguiranno tra il 2024 e il 2025.