Qualche giorno fa, lo scandalo: pare che alcuni risultati dei nuovi Tolc di medicina, inedita modalità di accesso all'università per i futuri medici, siano stati venduti a pochi soldi e acquistati per garantirsi un posto nel rinomato corso di Laurea.
Il MUR, che si è immediatamente attivato dopo la denuncia, teme ora che i ricorsi sulle graduatorie del 2023 possano moltiplicarsi: per Bernini è necessario dunque comprendere immediatamente l'entità del danno e capire come muoversi.
Oggi, la Ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha deciso di passare all'azione chiedere attivamente conto di quanto successo ai rappresentanti della Conferenza dei rettori Italiani e del Cisia (l'organo che si occupa della valutazione dei nuovi Tolc).
La convocazione richiesta da Bernini fa seguito a un esposto che denunciava la presunta compravendita dei nuovi test di Medicina, a cui è immediatamente seguito una procedura d'indagine da parte del MUR.
L'esposto intendeva denunciare un vero e proprio mercato delle risposte giuste: le soluzioni corrette ai test di medicina venivano smerciate da apposite piattaforme a prezzo irrisorio di 10 o 20 euro. La decina è partita da uno studio legale di Roma, che ha preso visione delle graduatorie di quest'anno e le ha giudicate falsate: per questo si è proceduto con l'esposto in Procura e un ricorso al Tar.
Ancora nulla è stato dimostrato, ma la necessità di fare chiarezza al più presto è evidente: al di là delle inattaccabili questioni di principio, lasciare inascoltata la denuncia dello studio legale romano potrebbe far alzare un polverone di ricorsi che andrebbero ad inficiare sull'inizio dei corsi per i 145.989 studenti che, tra aprile e luglio, hanno tentato il test.