Alcuni turisti italiani, in seguito al terremoto in Marrocco, sono rimasti bloccati sulle montagne dell'Atlante. Il centralino dell'ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate, soprattutto da parte di turisti che chiedono di rientrare a casa quanto prima e fanno affidamento sull'ambasciata per un rientro sicuro. La Farnesina, affiancata dall'Ambasciata d'Italia in Marocco e dal Consolato Generale d'Italia a Casablanca, sta monitorando la situazione, in stretto contatto con le autorità locali. L'Unità di Crisi è reperibile per ogni emergenza e per fornire assistenza. Intanto il numero delle vittime e dei feriti continua ad aumentare in modo drammatico: il nuovo bilancio ufficiale parla di oltre 800 morti.
Una turista italiana, in vacanza sulle montagne dell'Atlante con il marito e il figlio 15enne, ha raccontato all'Ansa quanto accaduto nelle ultime ore di tumultuosi avvenimenti:
La famiglia si è spaventata molto ma, fortunatamente, sta bene. Il suo obiettivo adesso è riuscire a raggiungere la città e un aeroporto da cui tentare di rientrare in Italia. Tra i 200 italiani risultano essere presenti in Marocco, ha dichiarato il ministro degli Esteri Tajani, non si registrano vittime o feriti. Il ministro è ora in contatto costante con l'ambasciata a Rabat e il consolato a Marrakech per fornire massima assistenza agli italiani nel Paese nordafricano. La prima urgenza era contattare tutti gli italiani e ora "si sta lavorando per poter assicurare il rientro in Italia dei turisti". Tajani ha dato indicazioni su come muoversi, consigliando di evitare l'aeroporto di Marrakesh, dove c’è un funzionario dell'ambasciata per dare indicazioni ma che è al momento intasato. Sarebbe dunque meglio dirigersi verso quelli di Casablanca o Rabat con i bus per "rientrare eventualmente in Italia".