«Lavorare non è morire»: così recita il messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, in occasione dell'avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il capo dello Stato torna ad insistere sul tema, purtroppo sempre attuale, delle morti bianche, sottolineando la responsabilità dell'intera società davanti a questo dramma incipiente nel nostro Paese e la ferita che l'intera comunità soffre quando un lavoratore perde la vita mentre svolge il suo impiego.
Scrive il Presidente Mattarella. Il messaggio prosegue poi ribadendo l'importanza della vita professionale in una Nazione come quella Italiana, il cui primo articolo della Costituzione recita proprio che il Paese si deve fondare sul lavoro. Un lavoro che però viene troppo spesso bistrattato, piegato a logiche cieche di mercato, abbandonato nella sua parte più umana. Così nascono gli incidenti mortali a cui la cronaca ci ha abituati:
Era ancora buio a Brandizzo, quando 5 operai che lavoravano sulla rete ferroviaria sono stati investiti in pieno da un treno che passava di lì. Nessun avviso, nessuna messa in sicurezza, nessun controllo e la vita di altri 5 lavoratori spezzata anzitempo dalle mancata accortezze di chi doveva invece garantire loro la sicurezza.
Alla luce di quanto accaduto recentemente a Brandizzo, Mattarella rivolge un appello mirato agli operatori tecnici, chiamati a instaurare una cultura della sicurezza che permetta il non verificarsi di continue tragedie sul luogo di lavoro. Il capo dello Stato chiede dunque di mettere insieme le forze, al fine di definire un ruolo attivo nella prevenzione e nella garanzia della sicurezza.
Infine, Mattarella si rivolge agli ispettori tecnici già in servizio, ringraziandoli per il loro lavoro e augurando loro operazioni sempre più certosine ed efficaci: