Rosa Scafa, la prima donna poliziotto in Italia, è morta all'età di 98 anni. A comunicare il proprio messaggio di cordoglio la stessa polizia di Stato attraverso il proprio sito web. L'ex agente viene ricordata in primis per la sua "passione al servizio della comunità".
Nata a Vibo Valentia e residente a Trieste, Rosa Scafa era sposata con Filippo Furlan, ex maresciallo del disciolto corpo delle guardie di Polizia statale. L'uomo era morto nel 1995.
Ben 33 anni di servizio, con un lungo lavoro a contrasto dei reati subiti da donne e minori. Questo il curriculum, di tutto rispetto, di Scafa, che ha fatto parte prima della polizia civile di Trieste, poi della polizia femminile e, dal 1981, della polizia di Stato.
Un operato che, nel 2010, le era valso un riconoscimento, ricevuto dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la festa per i 158 anni della polizia. Scafa era stata premiata in concomitanza con il 50esimo anniversario dell'ingresso delle donne in polizia.
In occasione di quella cerimonia del maggio 2010, Scafa si era raccontata in un'intervista all'Adnkronos. Ha spiegato di essere entrata in polizia nel 1951, perché aveva "bisogno di lavorare" per fuggire dalla povertà nell'Italia del dopoguerra. Ma poi "mi sono innamorata di questo lavoro".
Una passione che fu in grado di espletare dando conforto, supporto e aiuto a tanti bambini e alle donne in difficoltà. Nel 1960, dopo il ritorno di Trieste nel territorio italiano, ebbe la possibilità di transitare nei ruoli della polizia femminile. Potendo scegliere tra l'amministrazione della pubblica sicurezza o il ruolo di impiegata civile, Rosa non ebbe dubbi.
Indossò l'uniforme della polizia italiana ancora per molti anni, sino al 1985, anno in cui, raggiunti i limiti di età, fu "costretta" alla pensione.
Quello della cerimonia dei 158 anni della polizia si rivelò un momento propizio per rivolgere un appello alle giovani donne poliziotto.
Anche Giorgia Meloni ha mostrato il proprio dispiacere per la scomparsa di Rosa Scafa. La premier ha scelto di affidare il proprio ricordo della prima donna poliziotto ad un post sul suo profilo Facebook.
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