La Sigifer, azienda che aveva in appalto i lavori alla stazione ferroviaria di Brandizzo, finisce fra gli indagati per l'incidente del 30 agosto. Quattro suoi dirigenti sono stati indagati per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo. Con loro ad essere indagati sono anche Antonio Massa, il tecnico Rfi incaricato della supervisione dei lavori, ed il capocantiere della Sigifer, Andrea Gibin Girardin.
I pm Giulia Nicodemo e Valentina Bossi e la procuratrice Gabriella Viglione hanno deciso oggi 13 settembre di indagare altre quattro persone per l'incidente alla stazione ferroviaria di Brandizzo: Franco, Daniele e Simona Sirianni, la famiglia che nel 1993 fondò la Sigifer, e Christian Geraci, direttore tecnico dell'azienda. Le indagini così salgono di livello e cercano di mettere a fuoco eventuali responsabilità dei dirigenti dell'azienda che aveva assunto i cinque operai vittime dell'incidente.
L'intenzione degli inquirenti è di capire se gli operai morti avessero deciso di lavorare su quei binari seguendo qualche consuetudine non scritta o se ci sia stato qualche tragico cortocircuito nelle comunicazioni fra le parti in causa. Franco Sirianni, a capo della Sigifer, si è sempre detto dispiaciuto e addolorato dalla morte dei cinque operai e ha commentato l'iscrizione nel registro degli indagati così:
Geraci, direttore tecnico della Sigifer, aveva chiamato la notte del 30 agosto proprio Sirianni, cercando di raccontargli cosa fosse successo sui binari di Brandizzo:
La Polfer e la Guardia di Finanza aveva interrogato i colleghi di Kevin Laganà, Giuseppe Aversa, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo e Giuseppe Saverio Lombardo, vittime di un incidente che dopo due settimane lascia molti dubbi e zone oscure. La Sigifer, che come azienda è difesa dall'avvocato Alberto De Sanctis, ha sempre detto che la colpa dell'incidente non è stata sua, pur esprimendo le sue condoglianze alle famiglie degli operai morti: "Se dobbiamo pagare noi, siamo pronti a farlo, ma non è stata colpa nostra".
Giovedì inizierà il lavoro di perizia, indicato dalla procura di Ivrea, sui tablet dei macchinisti del treno che ha investito i 5 operai, sulle scatole nere del convoglio e sui telefoni cellulari di due vittime, ritrovati sul luogo della tragedia ed ancora parzialmente funzionanti.
LEGGI ANCHE: Brandizzo, parla la dirigente che disse no ai lavori degli operai morti nell’incidente: Mai dimenticare che ci sono persone su quei binari. Al via nuovi accertamenti e Brandizzo, parla la moglie di uno degli operai morti nell’incidente ferroviario: L’ho saputo aprendo Facebook