Continua l'emergenza a Lampedusa: gli aggiornamenti locali parlano di continui trasferimenti di persone volti a liberare l'hotspot sovraffollato. 579 migranti hanno lasciato l'isola ieri sera, imbarcati su una nave diretta a Trapani. I numeri previsti per la giornata di oggi sono 200 persone da trasferire in mattinata e altre 500 alla sera.
Nel pomeriggio il ministro degli Esteri francese Darmanin si recherà in Italia, più precisamente a Roma, per discutere di cooperazione europea sui migranti, dando un segnale positivo per il ruolo della Francia in uno scenario di azione internazionale per cercare una strategia comune.
Ieri, infatti, la premier Giorgia Meloni si recava a Lampedusa sullo stesso aereo di Stato con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, trovando i Lampedusani che si opponevano al passaggio del loro convoglio di auto. Dubbi sul reale interesse del governo nel trovare delle soluzioni, insofferenza per una situazione a lungo denunciata e ignorata, impossibilità di offrire riparo nell'hotspot apposito per capienza ampiamente oltrepassata: questi i motivi della rivolta. In un breve colloquio, durato all'incirca dieci minuti, Meloni ha rassicurato i cittadini sul suo impegno personale, e questi si sono dispersi.
Così Meloni si è posta davanti alla popolazione, volendo ingaggiarsi in prima persona per rassicurarla. Dopo aver parlato direttamente con le decine di cittadini radunati, la premier si è diretta insieme a Von der Leyen e Johansson verso l'hotspot in via Imbriacola, dove sono rimaste dieci minuti, e al molo Favaloro, cruciale punto di arrivo di centinaia di migranti. Ultima tappa è stata "il cimitero dei barchini", una distesa di imbarcazioni di legno e aluminio accatastate: solo nel 2018 ne erano state sequestrate 100.