Gambizzata in pieno centro ad Asti dopo aver cercato di difendere la figlia di 17 anni. La vittima è una donna di 45 anni, gravemente ferita e ricoverata in codice rosso. Secondo le prime informazioni non sarebbe in pericolo di vita e, dal letto dell'ospedale, avrebbe affermato di "sapere chi è stato" ad orchestrare l'agguato.
A svelare gli ultimi sviluppi dell'indagine è il quotidiano La Stampa. La donna, di nome Luana Palmisano, sarebbe accorsa nella zona di Piazza Astesano dopo una telefonata della figlia. Quest'ultima avrebbe chiesto aiuto alla madre perché un uomo la stava infastidendo. E così, una volta giunta sul posto, la donna avrebbe portato via la figlia in direzione via Garibaldi.
Dopo un breve inseguimento sarebbe nata una nuova discussione, culminata con l'esplosione di un colpo di pistola alle gambe. Un eco risuonato in tutto il circondario, che ha scatenato il panico tra i passanti. La 17enne, spaventata, si sarebbe nascosta in un vicino ristorante.
Sull'accaduto indagano i carabinieri di Asti, coordinati dalla pm Laura Deodato. Alcuni testimoni hanno fornito un primo identikit dell'aggressore.
Si tratterebbe di un uomo sulla cinquantina, con indosso jeans, maglietta e un paio di occhiali. È stato visto mentre si allontanava verso piazza Alfieri con una pistola in mano. Durante la sua fuga avrebbe sparato un altro colpo, stavolta diretto in aria.
Raggiunti i portici, si sarebbe dileguato a bordo di un furgone. I militari stanno interrogando i numerosi testimoni presenti in zona e visioneranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza per individuare il responsabile.
Nel frattempo, il quotidiano con sede a Torino prova a ricostruire i contorni della vicenda: Luana Palmisano sarebbe fidanzata con Fabio Macario, un muratore coinvolto nel 2018 in un'inchiesta sulla 'ndrangheta.
L'uomo avrebbe lavorato per un ramo dell'organizzazione criminale, attivo tra Costigliole e Asti. Sarebbe stato costretto a trasportare cocaina dalla Calabria al comune piemontese. Dopo aver gettato via la droga per paura di controlli, avrebbe ricevuto pesanti minacce da alcuni malviventi.
Secondo gli inquirenti, tuttavia, al momento la pista della criminalità organizzata non sembra quella principale.
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