Gianmarco Saurino è Gildo Claps, fratello che dal 1993 per ben 17 anni ha combattuto per la verità e continua ancora oggi a portare il ricordo di Elisa. Il brutale omicidio compiuto da Danilo Restivo, che attualmente sta scontando l'ergastolo in Inghilterra per un ulteriore assassinio di una donna inglese e condannato in seguito al ritrovamento del corpo della 16enne nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, ha sconvolto l'Italia come pochi altri casi. L'attore e tutto il cast hanno fatto un grandissimo lavoro di ricostruzione, proprio con il supporto di Gildo che ha supervisionato tutto il girato e dato loro dei preziosi consigli. Una vicenda vera, ma talmente surreale da lasciare sbigottiti quanti hanno dovuto lavorare alla sua trasposizione sullo schermo. La serie tv arriva da stasera, 24 ottobre, su Rai 1. La video esclusiva con Gianmarco Saurino è su TAG24.
Gianmarco Saurino, quanto è stato complesso portare sullo schermo in "Per Elisa" la storia della famiglia Claps?
"È stato difficilissimo, ma allo stesso tempo un onore gigantesco. Il privilegio di essere con Gildo Claps mentre ne raccontavamo la storia, lui è uno degli esempi di uomini più virtuosi che abbia mai conosciuto".
Quanto conoscevi della storia di Elisa Claps prima di lavorare alla serie tv e qual è la cosa che ti ha sconvolto di più?
"Io non conoscevo la storia e lo dico con un po' di vergogna, quando Elisa è sparita avevo 1 anno e quando è stata ritrovata ne avevo 17 ed è sparita nel calderone delle brutte notizie del tg. Scoprire ed entrare dentro la storia provoca rabbia, ma anche incredulità perché il caso si sarebbe potuto risolvere in 48 ore e ci sarebbe la mamma di due bambini ancora viva in Inghilterra. C'è anche la speranza però".
Gildo Claps ha lottato riuscendo anche a fare degli atti concreti, come modificare la legge.
"Gildo Claps ha cambiato la legge che imponeva di aspettare 48 ore prima di effettuare una denuncia mentre ora si può fare immediatamente, questo è importantissimo perché le prime ore sono quelle decisive e aspettare due giorni era troppo. In questo caso ha fatto qualcosa di pratico ed importante".
La responsabilità è diversa quando si affronta la vicenda di una storia vera, per di più di persone viventi come nel caso di Gildo Claps?
"La responsabilità di portare in scena il dolore e 30 anni di lotta per una famiglia. Chi fa il nostro mestiere deve sempre sentire la responsabilità, ma il peso stavolta è stato doppio perché volevamo restituire la lotta per la verità di quell'uomo".
Potenza come vi ha accolti per le riprese?
"La città ha voglia che questo caso venga risolto e che se ne parli ancora perché il nome di Elisa riecheggi, sono stati disponibili con noi".
Che messaggio vorresti arrivasse alla fine della visione della serie tv?
"Noi raccontiamo una storia dove corriamo il rischio che si racconti il male perché è cool, invece deve finire con la speranza. C'è speranza in questo paese e per la provincia italiana".
La serie tv sul caso di Elisa Claps andrà in onda dal 24 ottobre ogni martedì per tre settimane concludendosi dunque il 7 novembre.