I gilet gialli in Francia hanno avviato la loro protesta come reazione al caro carburante, ma presto questa si è trasformata in una rivolta sociale contro le politiche governative. Nati dalla rabbia per l'aumento delle tasse sul gasolio e altri provvedimenti considerati penalizzanti per la classe media lavoratrice, il movimento ha subito trovato terreno fertile e si è diffuso rapidamente. La loro protesta ha messo in luce la frustrazione delle comunità meno servite dai trasporti pubblici e da altri servizi essenziali, evidenziando un divario crescente tra le aree urbane e quelle rurali o periferiche.
I gilet gialli, che hanno ottenuto un sostegno trasversale da diverse fazioni politiche, comprese quelle di estrema destra e sinistra, rappresentano un amalgama di cittadini comuni, lavoratori, studenti e altri gruppi. Nonostante le aperture del governo e l'introduzione di alcune riforme, il movimento ha mantenuto la sua presenza e influenza, sfidando le convenzioni politiche tradizionali e richiedendo un cambiamento più profondo e sostanziale.
Dopo un anno di manifestazioni, a volte violenti, il bilancio delle proteste include vittime mortali, migliaia di feriti e arresti. La mancanza di una struttura formale di leadership ha reso i gilet gialli un gruppo unico nel suo genere, difficile da prevedere e gestire sia per le autorità che per i politici.
Mentre il governo francese ha tentato di placare la protesta con misure come l'aumento del salario minimo e la detassazione degli straordinari, i gilet gialli hanno continuato a richiedere un cambiamento più radicale. Le loro richieste vanno oltre le misure economiche, spaziando dalla riforma politica a un maggiore coinvolgimento democratico.
Nonostante la loro frammentazione e i risultati deludenti alle elezioni europee, i gilet gialli rimangono un fattore significativo nel panorama politico francese. La loro capacità di mobilitare l'opinione pubblica e di mantenere la pressione sul governo dimostra la loro rilevanza continua. Il movimento ha anche ispirato proteste simili in altri paesi, compresa l'Italia, sebbene con differenze sostanziali.
La Francia, un paese noto per la sua storia rivoluzionaria, 5 anni fa è stata testimone di una nuova ondata di proteste, incarnata da un movimento riconoscibile da un’unica divisa: il gilet giallo. Questo movimento, iniziato come risposta all'aumento delle tasse sul carburante, si è rapidamente trasformato in una protesta sociale più ampia. L'uso di simboli rivoluzionari, come la ghigliottina e i manichini del presidente Macron, mostra come il movimento abbia assunto una postura di sfida nei confronti dell'establishment politico.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha adottato un approccio più conciliante di fronte alle proteste, promettendo di consultare maggiormente il pubblico e di ripensare le tasse sui carburanti. Tuttavia, i sondaggi hanno mostrato che una maggioranza significativa del pubblico francese continua a sostenere i gilet gialli. La simpatia arriva in un Paese dove la discesa in piazza e la protesta a oltranza è spesso ricorrente quando si tratta di temi sociali e civili.
Non è un caso che la protesta dei gilet gialli abbia messo in evidenza una varietà di questioni sociali e politiche. Inizialmente concentrati sul caro carburante, i loro obiettivi sono diventati sempre più ampi, spaziando dalla lotta alla povertà, alla progressività fiscale, al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla protezione dell'industria francese. Queste richieste hanno riflettuto un crescente divario sociale e una lotta tra poveri e ricchi, evidenziando l'insoddisfazione verso l'attuale governo.
La Francia non è l'unico teatro di protesta per i Gilet Gialli. Il movimento ha attraversato le Alpi, arrivando in Italia con obiettivi e sfumature uniche. In Italia, la pagina Facebook dei Gilet Gialli conta oggi oltre 7.000 iscritti, con una focalizzazione su temi come la direttiva Bolkestein e la gestione delle autostrade, ma anche l’attuale governo. A differenza della controparte francese, il movimento italiano sembra aver avuto un'apertura politica verso la maggioranza Lega-Movimento 5 Stelle, in particolare verso l'ex vicepremier Matteo Salvini. Mentre in Francia il caro carburanti ha scatenato la protesta, in Italia l'accento si sposta su tematiche diverse, pur mantenendo lo spirito di ribellione del modello francese.
In Francia, i Gilet Gialli hanno segnato il paesaggio politico e sociale con manifestazioni che, in alcuni casi, hanno assunto toni di violenza. Il movimento si è distinto per la sua natura apolitica e trasversale, riunendo cittadini di diverse ideologie e classi sociali. Dopo quattro anni dall'inizio delle proteste, il movimento ha cercato di rilanciarsi, opponendosi a politiche come l'aumento delle accise sui carburanti e le riforme delle pensioni. Nonostante una diminuzione della visibilità e delle dimensioni delle manifestazioni, il sentimento di malcontento e la richiesta di cambiamenti sostanziali rimangono vivi.