La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha postato un video sul suo account ufficiale Twitter in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulla donne. Le dichiarazioni ufficiali rilasciate anche da altri esponenti dei partiti politici.
Giorgia Meloni ha rilanciato dal suo account Twitter il video che, ieri sera, ha documentato l'accensione del messaggio "Non sei sola, chiama il 1522" sulla facciata di Palazzo Chigi. Il filmato è stato accompagnato da un post nel quale la presidente del Consiglio ha voluto ricordare a tutte le donne la vicinanza della politica e delle istituzioni, per difendere e reclamare la loro libertà.
Siamo libere, e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 25, 2023
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voglio dire alle donne italiane che non sono sole, e che quando hanno paura 1522 è il numero da… pic.twitter.com/AKJPtz2agN
Mentre l'Italia si appresta a vivere una giornata di mobilitazione, con le manifestazioni annunciate in alcune città e che vedranno il loro fulcro nel corteo di Roma, la politica prova a far sentire la sua voce - da alcuni giudicata troppo flebile sulla questione - con messaggi e dichiarazioni pubbliche. Con la speranza che non restino confinate alle parole di un giorno, ma si traducano in azioni concrete.
Oltre alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, uno dei primi ad affidare ai social il proprio pensiero è stato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ritiene fondamentale una "rivoluzione culturale" per "considerare uguali tutti gli esseri umani".
Non servono solo buone leggi, ma una rivoluzione culturale che faccia considerare uguali tutti gli esseri umani. Fin da piccoli insegnamo ai bambini il rispetto delle donne. A tutte loro le mie scuse, come uomo, padre e marito. #25Novembre pic.twitter.com/nUmBuP887C
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) November 25, 2023
Dalle pagine del quotidiano 'Il Domani', la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein torna alla carica sull'importanza di provvedimenti necessari che la politica deve prendere "contro la mattanza quotidiana di donne e di ragazze".
Due le priorità su cui intervenire:
Su quest'ultimo punto, la segretaria dem ammette che la distanza con l'esecutivo è ancora ampia, nonostante una prima apertura al confronto con la premier Meloni.
Mara Carfagna, presidente di Azione, in un'intervista a Repubblica punta il dito contro la manifestazione promossa da 'Non Una di Meno' a Roma.
La Carfagna dichiara di non comprendere perché le organizzatrici abbiano deciso di "politicizzare" la protesta, legandola alle accuse di colonialismo nei confronti di Israele ma "senza dire neppure una parola sugli stupri commessi il 7 ottobre ai danni delle donne israeliane".
Ragioni, che, per la Carfagna, mostrano un intento di strumentalizzare la battaglia contro i femminicidi, e che la porteranno, a malincuore, a disertare la manifestazione.
Per convocare la piazza del #25Novembre bastavano 5 parole: Fermate la #violenzasulledonne". Che c’entra l’accusa a Israele di colonialismo? Tra l’altro senza una parola su stupri e #femminicidi delle #donne israeliane il 7 ottobre. Una politicizzazione che serve solo a dividere pic.twitter.com/TIChYUkMfU
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) November 25, 2023
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata ricordata anche dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, aprendo la seconda giornata del Forum internazionale del turismo a Baveno, sul lago Maggiore.
Chiedendo ai presenti di rispettare un minuto di silenzio ("Dicono che non servono - ha dichiarato - noi invece li faremo perché dobbiamo lottare contro la piaga dei femminicidi"), la ministra ha ribadito il ricordo di Giulia Cecchettin e di "tutte le donne ammazzate in Italia e nel mondo".
Carlo Calenda, leader di Azione, affida a Twitter il suo pensiero sulla giornata di oggi, con un lungo post nel quale rimarca quelli che definisce i "passi da gigante" compiuti dall'emancipazione delle donne, pur ricordando "quanto la strada sia ancora lunga".
Nel testo, Calenda ribadisce come la rivoluzione trovi in Occidente il luogo dove produrre cambiamenti, a patto che non si trasformi nella lotta di una parte che finisca con lo strumentalizzarla.
SE NON ORA QUANDO
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) November 25, 2023
La violenza contro le donne non è una violenza come tutte le altre perché nasce da specifiche e ben identificabili cause sociali e culturali.
In Italia e in UE le donne sono ancora "figlie di un Dio minore" e sebbene negli ultimi cinquant'anni siano stati fatti… https://t.co/FSmVfP12A0
Anche Matteo Salvini affida a Twitter il proprio pensiero, dedicato alla memoria di alcune donne e ragazze, rimaste vittime della violenza, e rivendicando la legge sul Codice Rosso promossa da Giulia Bongiorno.
In memoria di Hina, Saman, Giulia, Nicole, Armita, Giulia.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 25, 2023
Combattere in ogni modo la violenza sulle donne è una battaglia universale che deve unire tutti, senza distinzioni.
Lo diciamo rivendicando la legge sul Codice Rosso, promossa dalla nostra Giulia Bongiorno. Purtroppo c’è… pic.twitter.com/F6bvNTOJuR
Matteo Renzi si appella agli uomini, chiedendo loro di far sentire la propria voce. Il post è accompagnato dal video del suo intervento in Senato, mercoledì scorso, come esempio di quanto affermato.
#25Novembre. Oggi più che mai facciamo sentire la nostra voce contro la violenza sulle donne.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 25, 2023
A cominciare dalle donne violentate in Israele dai terroristi di Hamas, dalle donne che lottano in Iran, dalle donne che sono state private della libertà in Afghanistan.
Sulle tragedie… https://t.co/rRhUhlFoVG
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, insiste sulle battaglie che la politica può portare avanti per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. In primo luogo, il leader Cinquestelle concorda con Elly Schlein del PD sull'importanza dell'educazione nelle scuole.
Le sue parole arrivano da Bologna, dove l'Osservatorio economico e sociale 'Riparte l'Italia' ha organizzato gli 'Stati generali della ripartenza'.
Per Conte, il ruolo della scuola è diventato centrale nell'educazione delle giovani generazioni, e prende come esempio la sua situazione personale, alle prese con un figlio adolescente.