Sarà Riyad a ospitare l'Expo 2030, dopo aver battuto una serie di avversari, tra cui l'Italia che presentava la candidatura di Roma. Una vittoria schiacciante, in realtà, con 119 voti incassati dalla città dell’Arabia Saudita, contro i soli 17 della Capitale. Un risultato che viene commentato dagli esponenti politici del nostro Paese, con un misto di rabbia e delusione.
Una sconfitta netta e senza appello.
Questo l'esito della votazione con cui il Bureau international des expositions (Bie) ha assegnato l'organizzazione dell'Esposizione Universale del 2030 a Riyad, che la ospiterà dal 1° ottobre 2030 al 31 marzo 2031.
Un risultato su cui occorre riflettere, per capire il modo in cui sia maturato. Come ha fatto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, riconoscendo sportivamente la sconfitta, dovuta a "rapporti di forza anche economici" troppo squilibrati in favore di Riyad.
Sulla stessa lunghezza d'onda è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, interpellato in merito al termine della riunione dei ministri degli Esteri della Nato, che parla di "situazione molto complicata", ed elogia l'impegno di tutte le parti in causa.
Il vicepremier fa i complimenti all'Arabia Saudita e spiega come l'aver organizzato l'Expo solo pochi anni fa - a Milano, nel 2015 - può aver avuto un certo peso nella scelta in favore di Riyad.
Tajani, infine, conclude il suo ragionamento spiegando che l'Italia farà valere le proprie eccellenze all'Expo 2030 e anche nella prossima, organizzata a Osaka, in Giappone.
Invita a vedere anche nella sconfitta un'occasione di rinascita e di ripresa il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi.
Dal suo account Twitter, Abodi invita tutti a non mettere da parte le forze messe in campo per la candidatura, che possono rappresentare un'opportunità di rilancio per la Capitale.
L’universalità di Roma non passa per l’Expo ! Tanto più dopo questo risultato negativo, deve comunque prevalere l’esigenza di andare avanti, di migliorare la Capitale, proiettandola positivamente verso la storia futura e di migliorare anche la qualità della vita dei suoi…
— Andrea Abodi (@andreaabodi) November 28, 2023
Anche Virginia Raggi, ex sindaca di Roma e presidente della commissione capitolina Expo 2030, sottolinea l'ottimo lavoro svolto e il "progetto importante" che ne è scaturito, chiudendo ogni spazio a possibili diatribe e polemiche politiche.
Come già suggerito dal sindaco Gualtieri, anche per la Raggi occorrerà fare delle valutazioni a livello internazionali sulla campagna dell'Arabia Saudita per questa votazione, che l'ex sindaca definisce "davvero spregiudicata".
Nelle analisi della sconfitta, c'è da segnalare un rigurgito di Terzo Polo, progetto centrista ormai naufragato che puntava a una sinergia tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.
Divisi su tutto o quasi, i due partiti si ritrovano - stando alle dichiarazioni social dei suoi esponenti - nella critica ai responsabili di questa sconfitta di Roma e dell'Italia.
E così, ecco Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, parlare di "figuraccia per la premier Meloni e per il sindaco Gualtieri".
Siamo finiti addirittura terzi, la forza di attrazione e consenso dell’Italia non è mai stata così bassa. Che figuraccia per la premier Meloni e per il sindaco Gualtieri. Con i sovranisti contiamo zero nel mondo. #Expo2030
— Davide Faraone (@davidefaraone) November 28, 2023
Solo pochi minuti dopo, Ettore Rosato, deputato di Azione per Renew Europe, parla, invece, di "disastro" e di "mille scuse" che saranno addotte da chi ne è responsabile.
Solo 17 voti su 165 per #ExpoRoma2030 sono proprio una disfatta, una delusione enorme per una bella occasione persa. A memoria mai così male in una candidatura internazionale. Poi ognuno tirerà fuori mille scuse, ma un disastro è un disastro.
— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) November 28, 2023
Posizione fuori dal coro è, invece, quella espressa da Angelo Bonelli, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs).
Per il co-portavoce dei Verdi la sconfitta "non è una tragedia" e arriva a dire "meglio così", spiegando che i nuovi cantieri avrebbero reso la Capitale ancora più invivibile per i cittadini.
Roma perde Expo 2030!
— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) November 28, 2023
Non è una tragedia e non accuso nessuno ! E’ meglio così perché Roma tra Giubileo,cantieri Pnrr e poi Expo sarebbe rimasta bloccata per i prossimi 10 anni con aumento del consumo di suolo. I cittadini hanno diritto di vivere Roma in una città vivibile.