Questa volta non ci sarà il presidente della Repubblica alla Prima del Teatro La Scala. A sostituirlo la 2ª carica dello Stato ovvero il presidente del Senato Ignazio La Russa. Cgil e Anpi hanno detto no al saluto istituzionale nei suoi confronti.
La vigilia della Prima del Teatro meneghino apre anticipatamente le porte a una polemica che riconduce Ignazio La Russa a uomo di destra che non ha mai pubblicamente rinnegato e condannato il fascismo.
Come ogni anno la Prima al Teatro La Scala che coincide con la serata che inaugurerà la stagione teatrale vede la partecipazione di molte persone autorevoli ma soprattutto del presidente della Repubblica che durante l'intervallo rivolgono il saluto a tutti gli artisti e i lavoratori.
Anche i rappresentanti di Cgil e Anpi sono soliti rivestire i panni di soggetti che partecipano al momento del saluto, quest'anno però hanno fatto sapere che non porteranno i saluti di tutti i lavoratori e le lavoratrici del teatro alla più alta carica dello Stato. Perché?
A sedere sulla poltrona centrale non vi sarà Mattarella ma il suo sostituto Ignazio La Russa, attuale presidente del Senato militante di Fratelli d'Italia ed ex esponente del Movimento Sociale Italiano (papà di Geronimo vittima di contestazioni lo scorso novembre) reo secondo gli esponenti delle due associazioni di non aver mai preso le distanze pubblicamente dal fascismo.
Questo è quanto hanno detto Cgil e Anpi:
Se all'assenza del presidente della Repubblica sopperirà la figura della 2ª carica dello Stato nella persona di Ignazio La Russa, altri ospiti autorevoli occuperanno le poltrone del Teatro milanese. Ad affiancare il presidente del Senato, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Non mancherà nemmeno il sindaco di Milano Giuseppe Sala che però dovrebbe sedere in platea vicino alla senatrice a vita Liliana Segre.