07 Dec, 2023 - 18:02

Contributi Inps rottamati, c'è tempo fino all'11 dicembre 2023 per ...

Contributi Inps rottamati, c'è tempo fino all'11 dicembre 2023 per ...

Sui contributi Inps rottamati c'è tempo fino all'11 dicembre 2023 per presentare la domanda di riconteggio. Recentemente, infatti, l'Inps ha riaperto i termini della pratica che erano in scadenza al 10 novembre 2023, concedendo oltre un mese in più per l'invio dell'istanza. Si tratta del ricalcolo delle cartelle del 2018 o del 2023 che siano state oggetto di rottamazione.

La proroga è arrivata dall'Inps con il messaggio numero 4244 del 28 novembre scorso, comunicazione che ha dato maggiore tempo ai contribuenti che si siano visti annullare i debiti contributivi, in modo da salvare la futura pensione. Si tratta delle categorie di lavoratori autonomi di artigiani e commercianti, autonomi agricoli, committenti e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell'Inps.

Rimane invariata la scadenza prevista per il pagamento di quanto recuperato a titolo di contributi previdenziali: chi presenta domanda dovrà versare il dovuto entro il 31 dicembre 2023.

Contributi Inps rottamati, c'è tempo fino all'11 dicembre 2023 per la domanda di riconteggio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande di recupero dei contributi previdenziali Inps rottamati nel 2018 e nel 2023. La domanda di ricalcolo, infatti, potrà essere presentata dagli interessati entro lunedì prossimo, 11 dicembre 2023. Si tratta dei contribuenti che si siano visti annuallare i debiti contributivi e, con essi, i contributi stessi, validi ai fini della futura pensione.

Nel messaggio numero 4244, l'Istituto di previdenza ammette, dunque, a proroga il termine per la richiesta del riconteggio dei debiti contributivi annullati. La scadenza per il pagamento degli importi è fissata, invece, in un'unica soluzione, entro il 31 dicembre 2023.

Contributi Inps rottamati, domanda da presentare per l'accredito: ecco per cosa

Oggetto di riconteggio - che si configura come una sorta di sanatoria per rimediare alla perdita di versamento di contributi previdenziali a danno di alcune categorie di lavoratori - sono i contributi derivanti da debiti fino a mille euro, rientranti in due rottamazioni, in particolare in quella del 2018 e nel Saldo e stralcio del 2023.

Differentemente da quanto avviene per i lavoratori alle dipendenze, per i quali la rottamazione produce solo dei risparmi per i datori di lavoro, per i lavoratori autonomi - ovvero per i soggetti iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti, dei lavoratori autonomi agricoli, e ai committenti e professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS - la sanatoria, a ben vedere, produce un danno in vista della contribuzione per la futura pensione. Infine, la sanatoria per gli enti pubblici e il relativo accredito dei contributi dei lavoratori del pubblico impiego avrà data di scadenza al 31 dicembre 2023.

Infatti, mentre per i lavoratori alle dipendenze il mancato versamento dei contributi previdenziali non produce effetti negativi (ovvero si salva la pensione anche se i contributi non sono stati effettivamente versati), nel caso delle categorie degli autonomi sopra elencate, non operando lo stesso principio, si produce lo stralcio delle cartelle e il conseguente azzeramento anche dei relativi contributi dall'estratto conto dell'Istituto di previdenza.

Recupero della contribuzione utile per la futura pensione

Per rimediare a questo inconveniente nei contributi previdenziali Inps - che produrrebbe un vero e proprio buco contributivo - l'articolo 23 bis del decreto legge 4 maggio 2023, numero 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, numero 85 recante il riconteggio dei debiti annullati, ha previsto la possibilità di sanare i debiti contributivi, pagando in un'unica soluzione o mediante rate, ma in ogni modo non andando oltre il 31 dicembre 2023.

I contributi annullati sono quelli oggetto della rottamazione del 2018, relativi ai debiti maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010) e il saldo e stralcio dei debiti fino a 1.000 euro del 2023, relativo ai debiti maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Si può procedere a sanare i contributi solo se questi ultimi non sono caduti in prescrizione, previo invio dell'istanza all'Istituto di previdenza da inoltrare entro lunedì prossimo, 11 dicembre 2023.

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Carlo Iacubino
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