Le recenti modifiche alla normativa pensionistica riguardante medici, enti locali, insegnanti e ufficiali giudiziari hanno portato significativi cambiamenti: le penalizzazioni verranno applicate solo per coloro che decidono di andare in pensione in anticipo, mentre è stata apportata una revisione ai tagli previsti per medici e infermieri.
L'emendamento presentato dal governo, atteso e depositato in commissione Bilancio insieme ad altre modifiche, stabilisce chiaramente le correzioni annunciate in precedenza.
La revisione riguarda esclusivamente le pensioni anticipate, mentre le pensioni di vecchiaia non saranno toccate da queste nuove disposizioni. È importante sottolineare che non rientreranno comunque nella nuova regolamentazione le pensioni per coloro che raggiungono i requisiti entro la fine di quest'anno.
Per medici e infermieri, che avranno la possibilità di rimanere in servizio fino all'età di 70 anni, le nuove restrizioni saranno più morbide: chi opterà per un pensionamento anticipato subirà una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni ulteriore mese lavorativo. Per tutte le pensioni anticipate, è prevista una revisione delle finestre temporali di uscita, comportando un ritardo nella decorrenza di un mese per coloro che maturano i requisiti nel 2025, di due mesi nel 2026, di quattro mesi nel 2027 e di sei mesi a partire dal 2028.
Il provvedimento nel suo complesso, come afferma la relazione tecnica, non comporterà un aggravio delle finanze pubbliche nel medio periodo, garantendo piuttosto un sostanziale equilibrio dei conti.
In commissione Bilancio sono stati depositati anche altri due emendamenti governativi:
Intanto, tra polemiche, è stato dato il via libera al primo decreto anticipi. La proroga della rottamazione quater ha scatenato critiche e accuse di "condono" da parte delle opposizioni, che hanno preso di mira anche la norma sugli extraprofitti delle società energetiche.
Il decreto collegato alla manovra ha ottenuto l'approvazione del Senato con 87 voti favorevoli e 46 contrari, ed è ora in attesa dell'esame alla Camera, previsto con un iter rapido e protetto da una votazione di fiducia.
Tuttavia, è emerso un emendamento firmato dal senatore Claudio Lotito che proroga i termini scaduti delle prime rate della rottamazione quater, scatenando polemiche e richieste di ritiro da parte delle opposizioni.
Nonostante le contestazioni e le sospensioni, l'Aula ha comunque dato il via libera. Questo consentirà una nuova finestra temporale per chi ha optato per la rateizzazione dell'importo dovuto, estendendo il periodo di pagamento delle rate scadute entro il 31 ottobre e il 30 novembre fino al 18 dicembre.