Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri interviene a proposito dell'annoso problema delle risorse a disposizione della Capitale, reclamando un deficit di 130 milioni di euro l'anno. Per il primo cittadino si tratta di un problema di attribuzione di poteri, una battaglia per cui anche i suoi predecessori si sono battuti.
Roma e i suoi mille problemi, dai mezzi pubblici che non funzionano, ai rifiuti ammassati lungo i marciapiedi di centro e periferia. Una narrazione colma di critiche - arricchita di recente dalla sconfitta nella corsa per Expo 2030 - che il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri deve aver sentito fin troppe volte.
Ecco perché, appena ne ha l'occasione, il primo cittadino ne approfitta per fornire la propria versione dei fatti, mettendo anche qualche puntino sulle 'i' dove necessario.
Ospite della redazione del quotidiano 'Il Messaggero', Gualtieri si è trovato, quindi, nelle condizioni di rispondere a una domanda relativa all'annosa questione dei poteri speciali da riconoscere al sindaco della Capitale.
Un 'braccio di ferro' con il governo centrale portato avanti anche dai predecessori di Gualtieri e che lui affianca al tema dei finanziamenti, denunciando un deficit costante nel bilancio di Roma.
Gualtieri cita, a titolo esemplificativo, l'impegno preso dalla sua giunta per il termovalorizzatore, e sottolinea:
Gualtieri non si è mai tirato indietro di fronte all'ammissione degli investimenti necessari per rendere finalmente moderna una città come Roma.
Come nell'ultimo 'Rapporto alla città 2023', nel quale ha rivendicato i 1322 cantieri attualmente aperti nella Capitale. Pur riconoscendo il disagio per i cittadini, il sindaco ha difeso la scelta perché "senza cantieri non ci sono disagi ma non c’è neanche futuro".
Tuttavia, per poter avviare questi processi di ammodernamento sono essenziali le risorse e i finanziamenti e, in questo senso, Gualtieri denuncia le risorse sottratte alla Capitale.
In definitiva, Roma e Gualtieri chiedono ciò che gli spetta. E fa l'esempio del confronto con Milano sul fronte dei trasporti pubblici.
Una differenza drammatica se si confronta anche il numero di residenti del capoluogo lombardo con quelli della Capitale: poco più di 1 milione e 300 mila per Milano, contro gli oltre 2 milioni e 700 mila di Roma. Le cifre parlano chiaro.