Nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso, in via Aldini, a Milano, un volantino affisso da un'associazione Pro Life chiede firme per modificare la legge 194, introducendo l'obbligo per il medico di far sentire alla donna che volesse abortire il battito cardiaco del feto. La segnalazione è partita dalle pagine social di Luca Paladini, consigliere di Patto civico, già leader dei I Sentinelli.
Il volantino è stato affisso da Pro Vita Ora et Labora, un'associazione che ruota intorno all'orbita del movimento antiabortista Pro Life. L'intento della pubblicazione è di raccogliere firme a favore della modifica dell'articolo 14 della legge 22 maggio 1978, n° 194 comma 1-bis: il medico che effettua la visita che precede l'interruzione di gravidanza ha l'obbligo di mostrare l'immagine ecografica del feto e di far ascoltare il suo battito alla donna che vuole abortire.
Il testo del volantino, che ricalca quello della proposta di legge di iniziativa popolare presentata a maggio dal movimento Pro Life, si chiude con la frase "Con la tua firma potrai salvare molti bambini". Immediata la reazione di Luca Paladini, consigliere lombardo di Patto civico e fondatore dell'associazione i Sentinelli di Milano, che definisce la proposta "di una crudeltà inaudita" e fa diventare il caso virale sul web.
La modifica alle legge 194 suggerita dal volantino, affisso anche in altre chiese di Quarto Oggiaro, nel quadrante nord-est di Milano, e dalla proposta di legge dei Pro Life si ispira a quanto già avviene nell'oridinamento giuridico ungherese, la cui legge sull'aborto prevede l'interruzione di gravidanza fino alla 12 settimana di gestazione. Ma dal 15 settembre 2022, in Ungheria le donne che vogliono procedere a un'interruzione di gravidanza volontaria sono obbligate dalla legge ad ascoltare prima il battito del feto. Una modifica che equivale al primo atto concreto del governo guidato dal premier Viktor Orbán per tradurre in realtà l'assunto contenuto nella nuova costituzione del 2011 la vita di un feto sarà protetta dal concepimento.