21 Dec, 2023 - 11:18

Secondi piatti vegani da fare a Natale

Secondi piatti vegani da fare a Natale

Arrosti, terrine di carne, ma anche crostacei e pesci di varia natura: sulle tavole di Natale come secondi piatti c'è sempre l'imbarazzo della scelta e tutti i gusti possono essere soddisfatti. Ma, per essere davvero del tutto inclusivo, un buon menu delle feste deve abbracciare ogni esigenza. Per questo vi proponiamo dei secondi piatti vegani per le feste, perfetti per i commensali che non assumono alimenti di derivazione animale.

Secondi piatti vegani: l'arrosto di seitan

Se avete intenzione di servire ai vostri ospiti l'arrosto di vitello, grande classico del 25 dicembre, sappiate che potete proporre tra i secondi piatti vegani un ottimo arrosto di seitan. Ecco gli ingredienti:

  • 500 g di farina manitoba
  • 300 g di acqua
  • 1 cucchiaino di cacao
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
  • 1 cucchiaino di paprika
  • 1 cucchiaio di fumo liquido
  • brodo vegetale
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • 2 rametti di rosmarino
  • 8 foglie di salvia
  • 3 foglie di alloro

Mettete in una terrina la farina e il cacao setacciato, quindi versate l’acqua a filo e iniziate a mescolare, continuando a versare acqua fino ad ottenere panetto morbido, ma lavorabile. Mettetelo su un piano da lavoro e impastate con energia per almeno dieci minuti, fino a che sarà perfettamente liscio ed elastico.

Trasferite il vostro panetto in una ciotola, copritelo di acqua fredda e lasciatelo riposare così per un’ora. Una volta trascorso il tempo, riempite una terrina con acqua fresca e sciacquateci dentro il panetto. Eliminate l’acqua fresca, riempite la ciotola con acqua calda e procedete a un secondo lavaggio. Continuate con questi lavaggi in acqua alternativamente fredda e calda fino a quando l’acqua risulterà pulita. Trasferite quindi il vostro panetto in un colino sopra una ciotola e lasciatelo così per 10 minuti.

E' il momento di portare il panetto sul piano di lavoro e stendetelo formando un rettangolo. Tagliatelo poi per il lungo in modo da ottenere tre cordoncini attaccati tra loro alla sommità e formate una treccia. Annodate le estremità, poi allungatela delicatamente. Infine fate dei nodi, in modo da dare all’arrosto una forma il più regolare possibile.

La cottura

I secondi piatti vegani possono richiedere molta pazienza nella realizzazione, ma ci siete quasi. Portate a bollore una pentola di brodo vegetale, aggiungete lo spicchio di aglio tagliato a metà, la paprika, le erbe aromatiche, il concentrato di pomodoro, il fumo liquido e la salsa di soia, quindi regolate di sale e immergetevi il panetto di seitan. Mettete il coperchio e fate cuocere a fiamma bassa per 40 minuti, poi spegnete la fiamma e lasciatelo raffreddare completamente.

Una volta che il seitan si sarà completamente raffreddato, rosolatelo a fiamma vivace in un giro d'olio e poi servitelo con le patate al forno.

Tofu con cipollotto

Non tutti i secondi piatti vegani sono così elaborati come l'arrosto di seitan. Se cercate qualcosa di più rapido e facile da fare, ma ugualmente gustoso, ecco il tofu con cipollotto. Una ricetta dal gusto etnico che conquisterà i vostri commensali. Per prepararlo vi servono:

  • 2 panetti di tofu
  • 2 cipollotti piccoli
  • zenzero fresco
  • 4 cucchiai di maizena
  • bottarga
  • olio vegetale
  • sale
  • pepe
  • 50 ml circa di sakè dolce (mirin)
  • 150 ml di salsa di soia
  • 10 cm di alga kombu

Versate in un pentolino il mirin e portate a ebollizione, lasciando evaporare l'alcol. Togliete quindi dal fuoco, unite la salsa di soia e l' alga kombu ben lavata, mescolate per bene e poi lasciate raffreddare la salsa. Tagliate i cipollotti a rondelle.

Sciacquate il tofu, asciugatelo con della carta assorbente, quindi salatelo, pepatelo e passatelo nella maizena da tutti i lati. Rosolatelo quindi in un giro di olio vegetale. Quando sarà bello dorato, toglietelo dal fuoco e disponetelo in un piatto da portata. Versate la salsa, grattugiate lo zenzero fresco, infine guarnite con le rondelle di cipollotto e la bottarga.

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Emanuela Testori
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