La pratica commerciale moderna, che comprende pubblicità, direct marketing e packaging, gioca un ruolo cruciale nel guidare le decisioni di acquisto dei consumatori. In un mondo sempre più digitale, tuttavia, è importante comprendere come queste pratiche influenzano il comportamento dei consumatori e riconoscere quando diventano scorrette o ingannevoli. Andiamo a vedere quando si parla di pubblicità ingannevole e quali sono gli elementi alla base di una pratica commerciale scorretta.
Una pratica commerciale diventa scorretta quando si allontana dai principi di diligenza professionale, inducendo in errore i consumatori e influenzando significativamente le loro scelte economiche. In questo contesto, la trasparenza e l'onestà diventano elementi chiave per una pubblicità responsabile.
Certamente, la pubblicità digitale, che utilizza piattaforme come televisione, radio, giornali, Internet e social media, è progettata per influenzare in modo sistematico le scelte dei consumatori. Tuttavia, la diffusione di messaggi promozionali ingannevoli o che omettono informazioni cruciali è una problematica in crescita nel panorama pubblicitario moderno.
La pubblicità ingannevole, che promette senza mantenere o nasconde informazioni importanti, può indurre i consumatori in errore e danneggiare il loro comportamento economico. La normativa vigente, come delineata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), mira a proteggere i consumatori da tali pratiche.
Il Codice del Consumo differenzia le pratiche commerciali ingannevoli da quelle aggressive. Mentre le prime inducono in errore il consumatore riguardo prezzo, qualità o sicurezza dei prodotti, le seconde implicano molestie, coercizione o indebito condizionamento, come minacce verbali o fisiche.
Pratiche commerciali scorrette includono promesse di vendita a un certo prezzo seguite da rifiuti di accettare ordini, dichiarazioni ingannevoli su autorizzazioni ottenute, promesse non mantenute di devolvere in beneficienza somme investite su un bene messo in commercio o false affermazioni su una chiusura imminente dell'attività. Allo stesso modo, sono considerate aggressive quelle pratiche che limitano la libertà del consumatore, come costringerlo a rimanere in un negozio fino alla conclusione di un contratto.
Nell'era digitale, è fondamentale per i consumatori riconoscere e difendersi dalle pubblicità ingannevoli. I consumatori devono adottare un approccio critico alla valutazione delle pubblicità e rimanere informati sui loro diritti. Infatti, qualcuno ha detto che la sapienza è la migliore arma e mai questo può essere più vero quando si parla di autotutela: la conoscenza delle norme vigenti e la consapevolezza dei propri diritti sono essenziali per difendersi dalle pratiche commerciali scorrette.
L'AGCM fornisce linee guida utili per valutare in modo critico i messaggi pubblicitari, dalle promozioni online ai cartelloni pubblicitari.
La legge tutela anche le imprese dalla pubblicità ingannevole e stabilisce criteri per la pubblicità comparativa. Questa deve essere onesta, obiettiva e non deve creare confusione o discredito tra le imprese.
I consumatori e le imprese possono difendersi dalle pratiche ingannevoli segnalando casi sospetti all'AGCM o all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Queste autorità possono intervenire per bloccare la diffusione di pubblicità scorrette e sanzionare i responsabili.
Le imprese devono agire responsabilmente, evitando pratiche commerciali scorrette che possano indurre in errore i consumatori o danneggiare la concorrenza leale.
Dall’altra parte, è fondamentale per i consumatori essere informati e critici, sviluppando la capacità di analizzare e interpretare correttamente i messaggi pubblicitari, per una scelta consapevole e protetta.